Ad Arghillà un ecocompattatore per continuare il percorso di rigenerazione urbana
Presenti all’iniziativa il vicesindaco Brunetti e l’assessore Burrone: «Un lavoro di squadra che parte da un quartiere periferico e parla a tutta la città». L’iniziativa nasce dal Consorzio Ecolandia con il sostegno dei fondi 8x1000 della Chiesa Valdese e la collaborazione di Corepla
All’interno del progetto «F.a.t.a. (Fuoco, Acqua, Terra, Aria) Comunità», un percorso di rigenerazione urbana del Consorzio Ecolandia sostenuto dai fondi 8x1000 della Chiesa Valdese, si inserisce l’iniziativa odierna alla presenza del vicesindaco Paolo Brunetti e dell’assessore all’Ambiente Filippo Burrone. Un evento promosso dal Comune di Reggio Calabria grazie alla sinergia tra «F.a.t.a. Comunità», il Settore Ambiente comunale, l’ente gestore Ecologia Oggi e il Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica), riconosciuto dal sistema Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi).
Il vicesindaco Paolo Brunetti ha definito l’iniziativa «un grande lavoro di squadra»: «Un messaggio profondo che, da Arghillà, arriva a tutti i cittadini della città, perché smuove le coscienze di chi non credeva che proprio da un quartiere periferico potesse nascere e crescere, nonostante le tante difficoltà, quel percorso di rigenerazione urbana e sociale che sta vivendo questa porzione importante di territorio. Grazie al lavoro di squadra e all’accordo di partenariato, attraverso il quale sono nate tante iniziative del mondo associativo che fa una straordinaria attività ad Arghillà, si è giunti alla riqualificazione di strutture, spazi e aree che faranno bene al quartiere e a chi lo vive ogni giorno. Ancora c’è tanto da fare, ma quest’Amministrazione è al fianco di chi si impegna e non lascia indietro nessuno».
L’assessore Filippo Burrone ha parlato di «risultato straordinario»: «Dopo anni di impegno e di sforzi profusi nell’esclusivo interesse della comunità, oggi possiamo dire che abbiamo raggiunto un piccolo grande obiettivo verso la riqualificazione ambientale di un quartiere importante, ma da sempre caratterizzato da criticità. La strada è ancora lunga per normalizzare situazioni ataviche che, dal punto di vista ambientale, possono sembrare non avere soluzione, ma con l’evento odierno, la presenza di isole ecologiche, l’impegno e la responsabilità dei residenti, potremo lavorare tutti assieme, non solo per ridurre i disagi, ma anche per guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in più. Grazie a chi ci ha sempre creduto».
Laura Cirella, per il Progetto F.a.t.a., ha illustrato il lavoro svolto negli ultimi anni su Arghillà grazie a una solida sinergia istituzionale: «Il primo ecocompattatore in città è installato in un quartiere periferico, e questo è un messaggio importante, anche perché è frutto di un ampio partenariato che ha visto la collaborazione di più attori grazie a un lavoro all’unisono di realtà pubbliche e private. Nei prossimi giorni gli animatori del progetto stazioneranno vicino all’ecocompattatore, spiegando alla cittadinanza il metodo di utilizzo e i sistemi di smaltimento della plastica anche attraverso l’isola ecologica adiacente, installata dal Comune».