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29/04/2025 ore 10.26
Ambiente

«Il fiume Budello è una fogna a cielo aperto», a Gioia Tauro una bomba ecologica da 80 mila metri cubi di catrame

Dati shock nell’audizione della società che gestisce il depuratore consortile in Commissione parlamentare sui rifiuti
di Redazione

«Si confermano le criticità che derivano dal fiume Budello, che è una fogna a cielo aperto, in cui viene convogliata ogni sorta di rifiuto». L’allarme risuona in una sede istituzionale di altissimo livello come la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e riguarda Gioia Tauro. Il fiume separa l’area del porto dalla marina e, stando alle frasi pronunciate davanti a senatori e deputati, le sue condizioni sarebbero pessime.

È il 3 aprile 2025: parla Michele Moscariello, responsabile per la prevenzione dell’inquinamento di Iam spa, azienda che gestisce il depuratore consortile del centro della Piana. Riferisce dei monitoraggi («che eseguiamo per il secondo anno consecutivo») e spiega che «nell’area ci sono industrie agrumarie che scaricano cubettato, rifiuti non sottoposti a nessun trattamento o acque di vegetazione». Le acque del corso d’acqua, dunque, sono sottoposte a un carico pesante.

Gli 83mila metri cubi di catrame arrivati nel depuratore. «C’è un indagine»

Il tecnico va avanti e racconta un episodio che risale a due anni fa, quando la Iam «si è ritrovata a gestire una situazione estremamente grave, di proporzioni immani». È successo quando «sono stati riversati nella rete fognaria del collettore all’impianto, 83mila metri cubi di catrame! Catrame! Noi siamo riusciti, ovviamente, a intercettare, per le peculiari caratteristiche di questi prodotti. . . ». Il climax viene interrotto sul più bello. A stoppare tutto interviene infatti Alessandro Polizzotto, presidente di Iam spa e protagonista principale dell’audizione: «Michele, siccome c’è un’indagine in corso, a un certo punto forse questa parte la dovremmo secretare». Non serve, perché il discorso sul punto si interrompa.

In effetti il filone d’indagine della Commissione in cui è inserita l’audizione riguarda il monitoraggio degli appalti in Sicilia ma la digressione in terra calabra è necessaria (oltre che portatrice di dati inediti e per certi versi scioccanti).

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