Parco Urbano Maldariti, non bastano 5 anni per l’apertura e i cittadini s’infuriano: progetto rielaborato, ora una nuova gara - FOTO
La primavera bussa alle porte, entra dalle finestre, cantava Vasco proseguendo nel suo stile. In riva allo Stretto, la primavera fa venir voglia di uscire, di riscaldarsi sotto il sole, di farsi una passeggiata, e per i più piccoli di tornare a giocare all’aperto, meglio se in un parco attrezzato, magari nel proprio quartiere. In contrada Maldariti tutto ciò non è possibile, almeno se si pensa al Parco urbano che doveva nascere, che ha cominciato a muovere i primi passi e che poi si è arenato in un inspiegabile immobilismo che ha mandato su tutte le furie i cittadini del quartiere che hanno assistito più volte a sopralluoghi e passerelle senza veder compiere alcun passo in avanti dal 2019 quando iniziarono i lavori per terminare nel 2020.
D’altra parte oggi il Parco Urbano, se così vogliamo chiamarlo, si presenta con le caratteristiche di un luogo abbandonato con erba alta a coprire gli arredi, cancelli comunque aperti e recinzione divelta in più punti, come dimostrano le foto. L’intervento, in capo alla Città Metropolitana su input dell’allora consigliere metropolitano Tonino Nocera, ha visto l’acquisizione di parte del terreno per complessivi 5300 metri quadri dopo una convenzione con il Comune di Reggio Calabria e Sorical, e avrebbe dovuto essere fruibile (per come annunciato in varie note stampa dall’amministrazione) nella primavera del 2021 prevedendo un’ampia area verde, con diverse alberature, che punta alla complessiva riqualificazione del luogo e diversi spazi dedicati al gioco, con un campo da bocce, un campo polivalente e delle dune attrezzate, oltre ad uno spazio con panchine e sedute, uno spazio destinato al gioco dei bambini più piccoli.
Quel parco però non è mai stato agibile, per questioni burocratiche, si continua a dire a piazza Italia. La verità è che ad un certo punto non sono bastate le risorse che erano state accantonate e così i tempi si sono dilatati a dismisura se si pensa che dalla posa degli arredi ad oggi sono passati ben cinque anni.
Legittime, dunque, le rimostranze dei cittadini del luogo che si sentono beffati dall’ennesima promessa della politica. D’altra parte tante famiglie faticano a tenere fuori da quello spazio verde, che pure c’è ed è attrezzato, i più piccoli che quotidianamente entrano all’interno del perimetro dell’atteso Parco Urbano a proprio rischio e pericolo visto che non esiste l’agibilità. Le testimonianze che arrivano però sono quelle di chi armandosi di buona volontà, e sicuramente in buona fede, ha provato anche con pulizie sommarie e periodiche, anche a sostituirsi a chi aveva il compito di non fare deteriorare quello che è a tutti gli effetti una incompiuta. Perché si sa, un’opera pubblica lasciata all’abbandono diventa terra di nessuno. E purtroppo di cattivi esempi ne abbiamo a bizzeffe.
Ora però le cose sembrano poter seguire un binario preciso. L’amministrazione si è chiarita le idee e grazie all’intervento di rigenerazione urbana si è proceduto ad una nuova rivisitazione del progetto per completare l’opera. «Il progetto esecutivo c’è già ed è convalidato» dicono fonti accreditate di Palazzo San Giorgio dove sembra sia stata “trasferita” l’opera a seguito dell’approvazione del Bilancio di previsione e del relativo Piano triennale delle opere pubbliche. La speranza, non solo della politica, ma soprattutto dei cittadini, è che la gara adesso sarà bandita nel più breve tempo possibile, e nel frattempo che il luogo venga quantomeno messo in sicurezza.