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28/06/2025 ore 20.00
Ambiente

Reggio, maxi discarica al rione Marconi: pronto un secondo esposto alla procura - FOTO

Ha risposto solo il Comune, chiamando in causa Ecologia Oggi e la polizia Locale, alla prima denuncia di Domenico Tripodi: «La mole di rifiuti cresce…e le istituzioni restano inerti»
di Anna Foti

Burocrazia o inerzia?  Entrambe, comunque, fanno il paio con tempi sempre troppo lunghi. Intanto permangono i rischi e i disagi legati alla discarica a cielo aperto che si nasconde al rione Marconi, tra l’ultima schiera di alloggi popolari e quella rimasta da decenni incompiuta (lato plesso Morelli del Gom), nella zona sud di Reggio Calabria.
Seppure appaia ridotta la mole ma solo alla fine del tratto interessato, seppure sia stata rimossa è stata una delle carcasse di auto (solo quella senza targa), nel complesso continuano a permanere e a crescere i rifiuti ingombranti illecitamente depositati. Il flusso illegale continua a scorrere senza che che alcun intervento risolutivo sia posto in essere. Una pratica illegale che appare “tollerata” dalle istituzioni.

L’indignazione di un cittadino

Domenico Tripodi, che nella zona adiacente alla discarica vorrebbe allestire una unità locale della sua azienda, con un esposto alla Procura e a tutte le istituzioni territoriali ha già denunciato a maggio l’emergenza ambientale in atto.

L’unica risposta è pervenuta solo qualche giorno fa dal settore Ambiente del comune di Reggio Calabria che ha investito della questione urgente Ecologia Oggi affinché programmi «con la dovuta urgenza un intervento di diserbo e ripulitura dell’area in argomento, comprensivo di rimozione dei rifiuti ivi presenti». Ha investito anche la polizia Locale affinchè intensificare i controlli «trattandosi di abbandoni indiscriminati da parte di ignoti, i servizi di vigilanza, al fine di scoraggiare il perpetrarsi di situazioni indecorose, a tutela della pubblica salute, dell’incolumità e dell’ambiente».

Allo stato, dunque, pare che nessuna azione concreta sia stata posta in essere. Forse solo un giro eseguito della polizia locale, di cui ci è stato riferito da persone del luogo, dopo la ferma sollecitazione in ragione, altresì, della presenza proprio accanto alla discarica di un camioncino carico di mobili vecchi, evidentemente non destinati a un trasloco.

Camioncino che rimane indisturbato (e carico) al suo posto.

Verso il secondo esposto

Una situazione che pare ineluttabile, rispetto alla quale Domenico Tripodi è pronto ad un secondo esposto. Chiederà che «sia approfondita anche l’inerzia dell’amministrazione e delle autorità con riferimento alla situazione più volte segnalata».
Rispetto a tale degrado, tanto al telefono quanto per iscritto (al netto di avere richiamato altri all’obbligo di intervenire) nessuno ha, infatti, preso in carico la questione. «Un rimpallo di responsabilità divenuto intollerabile rispetto a un degrado crescente. Ci sono certamente dei responsabili che, in assenza di interventi e indagini concludenti, continueranno a degradare il rione indisturbatamente».

Proteste legittime e solitarie

Domenico Tripodi continua con determinazione la sua azione di denuncia in un quartiere difficile. Lo fa esponendosi in prima persona come del resto stanno facendo da anni anche i coniugi Crucitti che subiscono angherie nel loro stesso condominio. Proteste solitarie di persone perbene che alle istituzioni si rivolgono per essere tutelate e che, dunque, vanno sostenute. Persone che si fermeranno solo quando chi delinque sarà fermato dallo Stato. E lo Stato si fa attendere…