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16/08/2024 ore 16.35
Ambiente

Roghudi: storia, leggende e misteri di un borgo abbandonato

È un viaggio nel cuore dell'anima calabrese. Un posto che, seppur avvolto da un velo di tristezza per la sua condizione attuale, emana una bellezza struggente. Le sue pietre, consumate dal tempo, raccontano di un'umanità che ha saputo resistere e sopravvivere nonostante le avversità
di Redazione

di Anna Ossequio – È una “ghost town”, un paese abbandonato. Molti vedrebbero soltanto un cumulo di rovine, dirupi scoscesi e case senza tetto, con infissi divelti e mattoni in rovina, immersi in un paesaggio che sembra essersi fuso con la rocca sulla quale è stato costruito. Ma Roghudi non è solo questo. Chi lo ha visitato, osservato da vicino, camminato nei suoi vicoli stretti e angusti, ha avuto reazioni diverse. Alcuni hanno visto soltanto un luogo desolato, privo di vita; altri, invece, sono stati colpiti da un fascino magnetico e irresistibile, che invita a perdersi tra le sue rovine e a lasciarsi trasportare dalla sua misteriosa bellezza.

Il nome stesso, “Roghudi”, evoca un’atmosfera antica. Un tempo fiorente centro agricolo, il borgo era abitato da contadini e pastori che, generazione dopo generazione, avevano lavorato la terra fertile circostante. E, le loro case, addossate le une alle altre, formavano un dedalo di vicoli stretti e ripide scalinate: un labirinto che si snodava tra orti e terrazzamenti.

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