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08/10/2024 ore 19.00
Ambiente

Siccità, Area Grecanica a secco: a Palizzi Sorical e Comune cercano soluzioni per scongiurare la crisi

Il comune è uno dei più colpiti, qui l'intrusione marina ed i pozzi prosciugati richiedono sfide tecniche epocali
di Silvio Cacciatore

L’Area Grecanica è nel pieno di una crisi idrica che non mostra segni di miglioramento. Il 2024 verrà ricordato come un anno di siccità devastante, con comuni come Palizzi, San Lorenzo e Melito Porto Salvo che stanno lottando quotidianamente per garantire la sopravvivenza della popolazione senza risorse idriche adeguate. L’estate è stata caratterizzata da temperature da bollino rosso e precipitazioni quasi inesistenti, portando i bacini idrici ai minimi storici e costringendo le amministrazioni a misure d’emergenza.

Durante un incontro con la cittadinanza tenutosi presso la Sala Consiliare, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Palizzi e dalla Sorical, moderato dal dott. Sandro Autolitano, il sindaco di Palizzi, Umberto Felice Nocera, ha fatto un quadro drammatico della situazione: «Quest’anno la siccità è stata devastante, non solo a Palizzi, ma in tutta l’Area Grecanica. Non è solo la mancanza d’acqua a preoccupare, ma la qualità stessa dell’acqua che abbiamo a disposizione. Abbiamo dovuto prendere decisioni difficili e impopolari, ma necessarie per garantire la sopravvivenza della nostra comunità». Il riferimento va alle turnazioni idriche e al ricorso alle autobotti, una misura d’emergenza che, per quanto utile, non rappresenta certo una soluzione definitiva.

Nocera ha poi voluto mettere in chiaro il ruolo dell’amministrazione comunale in questa difficile battaglia: «Non siamo su un altro pianeta, viviamo le stesse difficoltà dei cittadini. Ogni giorno ci confrontiamo con la disperazione di famiglie e aziende che non sanno come affrontare la giornata senza acqua corrente. Stiamo facendo il possibile, ma senza i fondi necessari è difficile procedere con gli interventi strutturali che servono. Abbiamo chiesto aiuto alla Regione e alla Protezione Civile, ma i finanziamenti tardano ad arrivare».

Un aspetto centrale del discorso del sindaco ha riguardato l’uso responsabile delle risorse idriche. Ha fatto un appello diretto alla popolazione, invitandola a ridurre al minimo gli sprechi: «Non possiamo permetterci più alcun utilizzo improprio dell’acqua. Non è più accettabile usare l’acqua potabile per lavare le macchine o irrigare i giardini. Ogni goccia è preziosa». In questo contesto, ha annunciato che l’amministrazione sta attivando una task force per monitorare e punire i comportamenti illeciti, ricordando che la legge vieta qualsiasi uso improprio dell’acqua in situazioni di emergenza.

L’ingegnere Massimo Macrì, responsabile del distretto 6 della Sorical, ha delineato uno scenario estremamente critico per l’approvvigionamento idrico a Palizzi e nell’intera Area Grecanica. Durante il suo intervento, ha spiegato come la crisi attuale sia il risultato di un insieme di fattori che vanno ben oltre la semplice mancanza di piogge. «Quello che stiamo vivendo in questo momento è una situazione senza precedenti. Non abbiamo mai avuto livelli così bassi nei nostri invasi e nei pozzi», ha dichiarato con evidente preoccupazione.

Macrì ha puntato il dito su una gestione insufficiente delle risorse idriche del passato, che ha portato all’attuale crisi strutturale. «La nostra rete idrica è vecchia, obsoleta, piena di perdite. Anche l’acqua che riusciamo a pompare dai pozzi e dalle sorgenti non arriva completamente ai cittadini, perché una parte consistente si perde lungo il tragitto. Questa è una situazione che non possiamo più ignorare».

Un altro problema grave evidenziato da Macrì è quello dell’intrusione marina nei pozzi di Palizzi: «I pozzi che dovrebbero fornire acqua dolce alla popolazione sono ormai infiltrati da acqua salmastra. Questo non rappresenta un rischio immediato per la salute, ma cambia completamente la qualità dell’acqua e ne riduce l’usabilità. Il fenomeno è il risultato di anni di sfruttamento eccessivo delle falde, senza un’adeguata rigenerazione. L’acqua dolce non è più sufficiente a contrastare quella marina».

Nonostante le difficoltà, la Sorical sta cercando di tamponare la crisi con soluzioni d’emergenza. «Abbiamo scavato nuovi pozzi e stiamo cercando risorse sotterranee alternative, ma sappiamo benissimo che questi interventi sono solo una goccia nel mare rispetto a ciò che servirebbe davvero. Le autobotti stanno rifornendo le aree più critiche, ma non possiamo pensare di andare avanti così a lungo». Le risorse finanziarie sono tuttavia limitate, e Macrì ha ammesso che molti dei progetti infrastrutturali necessari per migliorare la rete idrica sono fermi da anni: «Servirebbero fondi consistenti per sostituire intere sezioni della rete idrica e per costruire nuovi invasi. La Regione ha promesso supporto, ma i finanziamenti arrivano sempre in ritardo o in quantità insufficienti rispetto ai bisogni reali».

Macrì ha poi fatto riferimento alla diga del Menta, che rappresenta una delle principali fonti d’acqua per la città di Reggio Calabria e l’Area Grecanica. «La diga è ai minimi storici. Anche con le recenti piogge, non siamo riusciti a recuperare abbastanza acqua per far fronte alle necessità della popolazione. Le sorgenti che una volta alimentavano il sistema si stanno prosciugando, e i bacini non sono più in grado di accumulare riserve sufficienti per garantire l’approvvigionamento idrico per tutto l’anno».

Il quadro che emerge dalle parole di Macrì è allarmante e lascia poche speranze per una soluzione rapida: «La situazione è molto più complessa di quanto sembri. Non possiamo limitarci a sperare nelle piogge autunnali o in soluzioni temporanee. Serve un intervento coordinato a livello regionale e nazionale per risolvere questa crisi una volta per tutte». Tuttavia, ha anche sottolineato che il tempo per risolvere il problema è sempre meno: «Se non agiamo subito con interventi strutturali, ci troveremo nuovamente in questa situazione tra un anno, se non peggio. È necessario un piano d’azione concreto, che coinvolga non solo le autorità locali, ma anche il governo centrale».

Macrì ha concluso il suo intervento con un appello alla popolazione: «Dobbiamo fare tutti la nostra parte. Il consumo d’acqua va ridotto, e dobbiamo imparare a gestire meglio questa risorsa così preziosa. Ogni goccia che risparmiamo oggi potrebbe essere quella che ci servirà per sopravvivere domani».