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07/02/2025 ore 18.45
Ambiente

Sui "Sentieri dimenticati": alla scoperta di Monte Nafruso tra storia, natura e panorami mozzafiato

Domenica 9 febbraio un'escursione tra le meraviglie dell'Aspromonte, tra antiche tracce di vita e spettacolari affacci sulle Dolomiti del Sud
di Redazione

Una giornata tra natura, storia e panorami spettacolari, alla scoperta di uno dei sentieri più suggestivi del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Domenica 9 febbraio, l’escursione “U’ senteru incavatu di Monte Nafruso”, inserita nel programma “I Sentieri Dimenticati”, offrirà un viaggio attraverso un territorio ricco di storia, geologia e paesaggi unici.

Il raduno è fissato per le 10:00 presso il Piazzale Case Popolari di Contrada Zomino, con partenza dell’escursione alle 10:30. Per chi proviene dalla Tirrenica, il percorso suggerito prevede la risalita verso lo Zomaro da Cittanova, seguendo la direzione per Gerace fino a Contrada Zomino. Per chi invece arriva dalla Jonica, il tragitto passa da Locri, salendo sempre in direzione Gerace.

L’escursione si sviluppa attraverso un sentiero che si addentra nei paesaggi suggestivi della zona, tra montagne imponenti e profonde valli che digradano fino al mare. Si partirà da Contrada Pirone, punto nevralgico delle formazioni rocciose della zona, noto come “U Piruni”, crocevia di sentieri che regalano scorci paesaggistici unici. Il percorso si snoda attraverso un anfiteatro naturale dominato da vette maestose, offrendo un viaggio nel tempo attraverso luoghi che raccontano il faticoso lavoro dell’uomo nel sottrarre la terra alla natura selvaggia.

Dopo aver attraversato un piccolo fosso ornato dai colori vivaci dei corbezzoli e dei sorbi, si raggiungerà Casa Staltari, un’antica dimora pastorale situata su un terrazzo naturale, da cui partirà la salita verso Monte Nafruso. Saranno le antiche “Armacere” a guidare l’ascesa, mentre le imponenti torri di roccia che danno il nome al monte si staglieranno all’orizzonte. Superando il promontorio, si aprirà una vista mozzafiato su Prestarona, Agnana, Chiusa e Siderno Superiore, con il panorama incorniciato da Monte Scifo e Monte della Guardia, dove si trovano le storiche miniere di lignite di Agnana.

Lungo il tragitto si potranno ammirare i resti di un’antichissima dimora in pietra, testimone di un passato lontano, prima di raggiungere i campi di grano che separano il sentiero dalle cime di Monte Mutolo. Da qui, il paesaggio si apre verso l’antico Borgo di Canolo Vecchio, che ispirò il celebre viaggiatore e pittore Edward Lear.

La salita verso le antiche cave di Mutolo sarà graduale e impegnativa, ma ripagherà gli sforzi con la vista straordinaria delle Dolomiti del Sud, tra cui le spettacolari Torre Latina, Torre di Canolo e Torre Longobarda, che si ergono imponenti prima di precipitare verso il basso con pareti rocciose a strapiombo. Da questo punto si potranno osservare le vertiginose pareti di Monte Giunchi, che si gettano in direzione del borgo di Canolo.

Nel suo viaggio in Calabria nel 1847, Edward Lear attraversò questi luoghi, restando incantato dalla loro bellezza. «Canolo mio, sempre mi sembra un paradiso, niente mi manca, perché dovrei andare?», scrisse prima di lasciare la zona. Qui venne anche girato il celebre sceneggiato RAI “L’uomo che sognava con le aquile”, con Terence Hill.

L’escursione di domenica 9 febbraio offrirà un’occasione unica per riscoprire questi luoghi intrisi di storia e bellezza, in un’esperienza che si preannuncia indimenticabile per tutti gli amanti della montagna e della natura.