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24/04/2020 ore 18.50
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Coronavirus a Reggio Calabria, l'odissea per attraversare lo Stretto e le falle del sistema

A denunciare una storia da cui «usciamo tutti sconfitti» è un cittadino che ha esaminato le pecche che hanno portato il caos nello Stretto di Messina in tempi di emergenza
di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo:

Lungi da me andare a rimpolpare le già imponenti fila delle fazioni pro o contro il sindaco di Messina Cateno De Luca. Cerchiamo di analizzare i fatti con un minimo di razionalità.
La razionalità ci dovrebbe far capire che tutto sommato, l’idea di una piattaforma online in cui chi deve attraversare lo Stretto in questo periodo, rientrando ovviamente nei casi specificati dalle direttive, si registri inserendo tutti i dati necessari per giustificare il suo passaggio, non è poi così campata in aria. E’ sbagliato però il metodo e le lungaggini burocratiche, tipiche del nostro paese, oltre che i soliti screzi tra politicanti. E da questa storia ne usciamo tutti sconfitti e adesso vi spiego il perchè.

-Ne esce sconfitto lo Stato, il quale non riesce a far rispettare i decreti e le ordinanze ai cittadini, permettendo ambiguità continue sulle interpretazioni normative e capace soltanto di cambiare tre volte (o quattro… boh, ho perso il conto) un modello di autocertificazione in un mese.

– Ne esce sconfitto il Governo e il Ministero dell’Interno, i quali invece di analizzare uno strumento che, necessariamente con le dovute implementazioni, poteva rivelarsi utile a prevenire code e assombremamenti agl imbarcaderi, decidono di usare i mezzi a loro disposizione per revocare l’ordinanza sindacale con cui è stato istituito, impregnando di significati politici a tale scelta.

-Ne escono sconfitti i Governatori della Sicilia e della Calabria, Musumeci e Santelli, i quali nonostante i roboanti proclami di chiusura senza se e senza ma dei confini regionali, non riscono a controllare uno snodo fondamentale di passaggio come lo Stretto di Messina.

-Ne esce sconfitto il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il quale ad un certo punto non sapeva se emulare il suo dirimpettaio peloritano o avere un profilo più basso. Ha scelto una via di mezzo e le vie di mezzo si sa, non pagano. Visto il suo ruolo, mi sarei comunque aspettato un’approfondimento maggiore della situazione.

-Ne esce sconfitto il sindaco della Città Metropolitana di Messina Cateno De Luca. A lui può andare il merito di aver comunque lanciato un allarme su una situazione paradossale sotto gli occhi di tutti fornendo un possibile soluzione. Ma a lui va tutto il demerito sulla gestione della problematica. Poteva essere il promotore di un momento di condivisione istituzionale tra tutti gli attori delle due sponde dello Stretto e invece ha preferito fare show di dubbia utilità. Che ognuno di noi si faccia la propria opinione.

-Ne escono sconfitte le due Città Metropolitane, l’Autorità Portuale dello Stretto, la Conferenza Permanente Area dello Stretto e chi più ne ha più ne metta. Senza una vera volontà politica, tutti questi progetti così come i provvedimenti adottati dalle Regioni Sicilia e Calabria per avvicinare le due sponde, rimarranno lettera morta e saranno solo degli ottimi strumenti di propaganda e di consenso elettorale.

-Ne usciamo sconfitti ancora una volta noi, Cittadini dello Stretto, che assistiamo inermi ai soliti teatrini recitati dai soliti teatranti che cambiano aspetto o posizione, a seconda di come tira il vento. Condannati ad una divisione perenne che non ci permetterà mai di creare sinergie e di mettere in condivisione i due territori.

Ci saranno tempi migliori, tempi in cui la Politica tornerà protagonista in Magna Grecia. Fino ad allora, dovremmo accettare questa continua confusione, un pò come le acque di un mulinello dello Stretto…

Alessandro Minutolo

Dottore Magistrale in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni