Falsi diplomi, alcuni corsisti sapevano dei titoli irregolari: l’inchiesta si allarga
di Pablo Petrasso – È stato un uomo di Bisceglie, uno dei tanti presunti truffati nel sistema degli Zero titoli scoperchiato dalla Procura di Trani, a far partire la slavina che ha portato agli arresti per i falsi diplomi. Il primo a denunciare e a chiedere chiarimenti sul diploma acquisito con tanto di certificato di equipollenza dell’Università La Sapienza di Roma.
Avrebbe chiesto spiegazioni al telefono e si sarebbe sentito rispondere con una raffica di insulti. Maria Saveria Modaffari, la «responsabile della Unimorfe International University» che l’accusa considera uno dei perni del sistema, lo avrebbe definito «mafioso», «corruttore» e «psicopatico, offendendolo nella propria dignità e minacciando che lo avrebbe perseguito penalmente “facendogliela pagare”». L’uomo avrebbe allegato alla denuncia gli screenshot tratti dal proprio telefono assieme ad altre «offese» che avrebbe ricevuto nel giorno di ferragosto del 2020 su Messenger, «offese mirate, a suo dire, a dissuaderlo dal continuare a denunciare ad altri la truffa in atto perpetrata dalla Uniforma. È il primo step di un’inchiesta destinata a coinvolgere decine di persone e, forse, centinaia di studenti che ancora non hanno scoperto di aver pagato per ottenere certificati falsi.