Migranti, nel 2025 già 947 morti e dispersi nel Mediterraneo
Nei primi sette mesi del 2025 sono 947 le persone morte o disperse nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare. Lo rivela l’ultimo aggiornamento dell’Unhcr basato sui dati del progetto Missing Migrants dell’OIM. Il 70% delle vittime (662) è stato registrato lungo la rotta del Mediterraneo centrale, quella che porta prevalentemente verso l’Italia.
Se da un lato si rileva una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2024 – quando le vittime furono 1.480, di cui 1.032 lungo la rotta centrale – dall’altro aumentano gli arrivi via mare: da gennaio a luglio 2025 ne sono stati registrati 36.547, il 9% in più rispetto ai 33.480 dello stesso periodo dello scorso anno.
Luglio 2025: meno sbarchi rispetto a giugno, ma più che nel 2024
Nel solo mese di luglio, 6.487 persone sono sbarcate sulle coste italiane, in calo dell’8% rispetto a giugno (7.089), ma comunque in aumento rispetto al luglio 2024. La Libia si conferma come il principale Paese di partenza, con circa il 90% degli arrivi via mare, seguita dalla Tunisia (che passa però dal 36% dello scorso anno al 7%), dalla Turchia e dall’Algeria.
Lampedusa snodo principale, Calabria tra i porti attivi
La Sicilia si conferma la regione più coinvolta, con Lampedusa che accoglie il 77% di tutti gli arrivi del 2025 (era il 64% nello stesso periodo del 2024). Gli altri sbarchi si distribuiscono tra diversi porti italiani, tra cui anche quelli calabresi: Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone e Roccella Ionica, insieme a località come Pozzallo, Bari, Augusta, Ancona, Livorno, Porto Empedocle e Portopalo di Capo Passero.
A luglio, almeno due persone sono morte e cinque risultano disperse.
Chi arriva: più minori soli, crescono le presenze da Bangladesh, Eritrea ed Egitto
Quanto alle nazionalità prevalenti degli arrivi nel 2025, si segnalano in particolare: Bangladesh (32%), Eritrea (14%), Egitto (12%), Pakistan (8%), Etiopia, Sudan, Somalia (tutte intorno al 4%), seguite da Siria, Guinea, Iran, Tunisia, Nigeria, Algeria, Mali e Costa d’Avorio.
Da segnalare l’aumento dei minori non accompagnati, che rappresentano il 18% del totale degli arrivi via mare (erano il 14% nel 2024). Leggermente in calo invece il numero di persone soccorse da ONG: 17% contro il 21% dello scorso anno.