Reggio, otto mesi di attesa al Gom per una colonscopia urgente. La denuncia di una paziente
Gentile direttore,
Le scrivo questa lettera per denunciare l’ennesima situazione che i reggini, e i calabresi, continuano a subire a causa delle inefficienze del sistema sanitario. Siamo in piena emergenza Covid, ma numeri alla mano la Calabria è una delle regioni meno colpite, aggiungerei fortunatamente. Ad oggi, però nonostante il grande ospedale metropolitano sia stato in prima linea nell’emergenza e si avvale di ottimi professionisti, ci si sente ancora rispondere che per effettuare un semplice esame i cittadini devono aspettare mesi e mesi. Come è successo alla sottoscritta la quale è una paziente affetta da rettocolite ulcerosa ed immunodepressa.
Ciclicamente devo effettuare la colonscopia affinché il mio medico possa valutare lo stato della malattia e adattare la cura farmacologica. Per chi non la conoscesse la rettocolite ulcerosa è una patologia le cui cause, seppur in parte ereditarie, non sono al momento note. Ne soffro da quando ho 9 anni. Anche se vi sono delle fasi in remissione, durante quelle infiammatorie-acute la vita viene completamente stravolta. Emorragie continue, dolori addominali fortissimi, dolori ossei, mal di testa, svenimenti, nausea, a cui si aggiungono gli effetti collaterali dei farmaci quali il cortisone. Quando hai una fase acuta non sei più padrone della tua vita: è la malattia a gestire il tuo corpo e la tua psiche.
Non puoi lavorare, non puoi fare sport e neanche uscire per fare una semplice passeggiata. I rapporti sociali si azzerano. Persino una cena puó diventare una tragedia! Ti senti svuotato completamente, intrappolato in un corpo che va per conto suo e tu nonostante gli sforzi ti puoi solo arrendere. È una patologia da cui non si guarisce, ma si può solo tenere a bada sempre che non si finisca in sala operatoria con una asportazione del colon( in tutto o in parte) e ciò porta a una totale disabilità considerato che il paziente poi dovrà vivere con un sacchetto.
Io fortunatamente non sono arrivata a quel punto, ma se ancora oggi mi si costringe ad aspettare “novembre-dicembre”, come mi è stato riferito oggi dell’operatore del cup del grande ospedale metropolitano, per una semplice colonscopia, la mia fine sarà quella. A meno che io, paziente con malattia cronica, esente dal pagamento di questi esami così come determinato dall’asp che appunto ha definito la mia esenzione per patologia, non vada ad eseguirla in un centro privato.
I costi variano dai 250 ai 500 euro. Sì direttore ha letto bene: si arriva anche a 500 euro per una colonscopia. Io non critico le tariffe dei privati, sono appunti privati e per la loro attività possono chiedere le cifre che vogliono, ma è assurdo che io malata cronica, e come me tutto gli altri malati della provincia e della Calabria, debbano aspettare otto mesi per questo esame. Un esame delicato, ma che si è sempre svolto in tempistiche più o meno veloci (max un’ora per paziente, ma a volte anche mezz’ora dipende dalle situazioni) e sempre nella massima sicurezza (con uso di guanti, mascherine, strumentazione sterilizzata, e tute anti-contagio per il personale sanitario e per il paziente).
Non regge la “scusa” che siamo in emergenza Covid. La pandemia, che ripeto a Reggio Calabria ha avuto fortunatamente un impatto meno significativo rispetto al resto del Paese, non può essere un alibi per giustificare i tempi biblici. Cosa deve fare una persona affetta da una grave patologia per sottoporsi ad un esame di cui ha diritto e necessità? Deve aspettare otto mesi sperando che in questo tempo non si aggravi e finisca in sala operatoria con il colon asportato, o deve pagare centinaia di euro a favore dei privati?
Ho riferito all’operatore del Cup che la prestazione aveva il carattere di urgenza, ma anche in questo caso mi è stato risposto che non se ne parla prima di fine luglio! È urgente e ti fanno aspettare tre mesi? Tra l’altro per le prestazioni urgenti il medico curante rilascia la cosiddetta impegnativa che ha validità per 72 ore : entro 3 giorni deve essere evasa. Quindi, pur volendo, non sarebbe valida per luglio e per prenotare l’esame occorre il numero dell’impegantiva. Quindi si puó prenotare con un determinato numero, ma poi quando si svolgerà l’esame la stessa non sarà valida e quindi l’esame non può aver luogo attraverso la procedura di esenzione.
Le aggiungo anche questo particolare, a mio avviso ulteriormente scandaloso. Ho contattato il reparto di ematologia poiché, su indicazione del medico curante e del mio Gastroenterologo, mi necessita sottopormi a delle iniezioni volte ad aumentare i valori dell’emoglobina e del ferro (valori che, chi ha costanti perdite di sangue, sono bassi e che compromettono l’intero benessere del corpo), iniezioni che si possono fare solo in ospedale. I privati o i medici curanti non possono somministrarli, i farmaci sono esclusivamente a uso ospedaliero.
Dal reparto mi dicono che queste attività sono sospese e che se ne ho davvero necessità posso recarmi al pronto soccorso lamentando malessere e che di conseguenza, mi avrebbero sottoposto ad analisi del sangue e quindi essendo i valori bassi mi avrebbero (non si sa come quando e perché ) “sicuramente” mandato in ematologia per fare queste iniezioni. Non credo che chi mi ha dato questo “consiglio” l’abbia fatto in cattiva fede, è stato sicuramente un tentativo per cercare di aiutarmi, ma è sbagliato.
Non si può intasare il pronto soccorso per trovare una escamotage! È vero io ho necessità di queste iniezioni, ma non posso e non voglio sottrarre tempo ai medici che lavorano in pronto soccorso (con mille difficoltà) e soprattutto non mi sento di prendere il posto a chi invece si reca al pronto soccorso per un motivo urgente! Io ho diritto di effettuare questa prestazione, non devo incorrere in mezzucci o scendere a compromessi perché il sistema è inefficiente!
Spero che con questa lettera i vertici del Gom e dell’Asp possano intervenire affinché si riducano i tempi di attesa delle prestazioni e soprattutto riattivino i servizi ambulatoriali e in reparto ovviamente con le dovute garanzie di sicurezza per tutti.