Addio ad Aldo Rizzo, storica guida del Parco Aspromonte
L’Aspromonte piange la scomparsa di Aldo Rizzo, per tutti “La Somma Guida”, un uomo il cui cuore e la cui vita sono stati indissolubilmente legati alla gente e alle vette dell’Aspromonte.
In una chiesa gremita di gente, persone care e amici di una vita, abbiamo dato l’ultimo saluto terreno ad uno dei pilastri dell’escursionismo calabrese. Conosciuto e amato da chiunque abbia incrociato il suo cammino, Aldo era molto più di una guida: era un maestro, un amico, un punto di riferimento per intere generazioni di escursionisti e appassionati della montagna.
La sua esistenza è stata un esempio di dedizione e servizio. Dagli anni giovanili trascorsi negli Scout al prezioso impegno come volontario nel Soccorso Alpino e Guida del Parco Nazionale d’Aspromonte, Aldo ha sempre messo le sue energie al servizio degli altri e della salvaguardia del territorio. Ma è con Misafumera che la sua figura ha raggiunto la sua massima espressione.
Mente arguta e consigliere fidato, Aldo Rizzo era noto per la sua umiltà.
Sempre pronto a elogiare e incoraggiare le guide più giovani, che in lui vedevano un vero e proprio mentore, era invece refrattario ai complimenti, dai quali si schermiva con la sua pacata gentilezza. Proprio questa sua indole, unita a una profonda conoscenza, gli ha permesso di trasmettere passione e sapere a centinaia di escursionisti che, sotto la sua guida attenta e amorevole, hanno camminato lungo i sentieri della Calabria e della Sicilia.
Il soprannome “La Somma Guida”, attribuitogli con un misto di serietà e affetto, racchiudeva perfettamente la sua grandezza, non solo fisica ma soprattutto interiore. Aldo Rizzo lascia un vuoto incolmabile, ma anche un’eredità preziosa fatta di amore per la natura, di altruismo e di un’umanità rara. La sua memoria continuerà a vivere nei sentieri che ha percorso, nei cuori di coloro che ha guidato e nell’anima selvaggia e magnifica dell’Aspromonte che tanto ha amato.
Come, durante le esequie, ha ricordato Diego Festa, uno dei suoi più vecchi e cari amici insieme ad Antonio Barca, lui amava spesso dire “U cchiù e comu o meno”, tutto ha un suo equilibrio. Tu ci hai lasciati un po’ fuori centro, con questa improvvisa uscita di scena, ma la tua presenza invisibile ci accompagnerà sempre durante i nostri passi in equilibrio precario.
Un abbraccio speciale va alla sua famiglia, profondamente amata.