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23/07/2025 ore 11.11
Cronaca

Anziana truffata e rapinata in casa, due arresti a Reggio Calabria: individuati grazie a impronte e riconoscimento diretto

La Polizia sventa un nuovo raggiro ai danni di una 90enne: sottratti oro e contanti per 5.500 euro. Operazione congiunta con la Squadra Mobile di Napoli
di Redazione

Il modus operandi è ormai noto: una telefonata ingannevole, da parte di un sedicente esponente delle forze dell’ordine, l’invenzione di un incidente stradale grave causato da un parente prossimo e l’urgente richiesta di denaro o gioielli da consegnare a un emissario, per evitare che il congiunto finisca in carcere.

Come accade in tutta Italia, anche la città di Reggio Calabria continua ad essere presa di mira da soggetti – per lo più campani – che si spostano quotidianamente in attesa di istruzioni dalla loro base operativa. Il bersaglio sono sempre persone anziane, che vengono sconvolte da continue telefonate su fissi e cellulari, travolte da una narrazione carica di ansia e urgenza: serve denaro, subito, per salvare il familiare in difficoltà.

È quanto accaduto anche lo scorso 4 aprile. Una signora di quasi novant’anni ha ricevuto, sulle due utenze in suo possesso, ripetute telefonate che la informavano di un grave incidente causato dal figlio e della necessità di denaro per coprire le spese e evitare conseguenze penali.

Gli interlocutori, intuito che in casa vi era una badante, l’avrebbero indotta con una scusa ad allontanarla. La donna, confusa e impaurita, è rimasta al telefono fino all’arrivo presso l’abitazione del complice, che si è fatto consegnare i monili in oro e una somma in contanti pari a 5.500 euro, destinata – secondo quanto detto dalla stessa vittima – alle spese del proprio funerale. L’uomo, indifferente alla supplica della signora, si è impossessato di tutto.

Solo allora la donna, resasi conto della truffa, ha cercato di riprendersi i propri beni, ma l’uomo l’ha spintonata e intimorita per garantirsi la fuga. L’anziana, che già presentava difficoltà di deambulazione, non ha opposto resistenza, permettendo al truffatore di fuggire e raggiungere il complice che lo attendeva a bordo di un’autovettura a noleggio nei pressi dell’abitazione.

È stata la badante, rientrata poco dopo, ad allertare le forze dell’ordine.

Ricevuta la segnalazione, gli investigatori della Squadra Mobile si sono messi sulle tracce dei responsabili e, grazie alla collaborazione della Sottosezione Polizia Stradale di Sala Consilina, hanno individuato due soggetti di origini partenopee, denunciati per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, in un orario compatibile con quello della fuga da Reggio Calabria.

Con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal dott. Giuseppe Lombardo, sono stati avviati gli accertamenti. L’anziana vittima ha riconosciuto senza alcun dubbio uno dei due uomini come colui che era entrato in casa sua, identificazione confermata anche dal ritrovamento di impronte compatibili con quelle dell’indagato presso l’abitazione.

A seguito delle indagini, il G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura, ha emesso una misura cautelare in carcere per entrambi gli indagati, eseguita il 9 luglio con il supporto della Squadra Mobile di Napoli, dove i due risiedono.

Rimane salvo il principio di non colpevolezza degli indagati, trattandosi di indagini ancora in fase preliminare.

La Questura di Reggio Calabria rinnova l’appello ai cittadini, in particolare agli anziani e ai loro familiari, a prestare la massima attenzione a situazioni sospette e diffidare da qualunque richiesta anomala. In caso di dubbio, chiamare sempre il numero unico di emergenza 112.