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04/07/2024 ore 16.00
Cronaca

Appalti truccati in sanità, per l'accusa era il primario di neuroradiologia del Gom a «spifferare informazioni riservate»

Per gli inquirenti era stato messo in piedi un sistema per «alterare e avvelenare l'iter burocratico per falsare l'intera procedura di gara e garantire l'aggiudicazione alle società da essi rappresentate»
di Elisa Barresi

«Emerge la gravità indiziaria per le condotte integranti la vicenda al vaglio dove Bove e Capobianco da una parte come soggetti interessati e Graziano, Siciliani ed Armentano dall’altra come soggetti gestori della procedura che in unico a complesso agire alterano e avvelenano l’iter burocratico per falsare l’intera procedura di gara e garantire l’aggiudicazione alle società da essi rappresentate».

Queste le conclusioni degli inquirenti che hanno portato alla sospensione dal servizio, tra gli altri, del primario del reparto di Neuroradiologia del Gom, recentemente riammodernato, Antonio Armentano. 

L’operazione

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione all’ordinanza con la quale il gip del Tribunale di Catanzaro ha disposto l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti di 15 persone per la ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati, rispettivamente ipotizzati, a vario titolo, di corruzione, concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, abusiva introduzione in sistema informatico ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, poste in essere anche a vantaggio di plurime società nei confronti delle quali è stata ipotizzata la rispettiva responsabilità amministrativa. 

Due imprenditori e un dirigente medico-docente universitario dell’Azienda “Dulbecco” sono stati messi ai domiciliari mentre 13 dipendenti di strutture sanitarie sono stati sospesi. Indagato un consigliere di un Comune della provincia. 

Le accuse

Armentano all’epoca dei fatti Direttore del Reparto di Neuroradiologia del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria, in qualità di componente del Tavolo Tecnico della Sua Calabria «con doni, promesse, collusioni ed altri mezzi fraudolenti consistiti per Siciliani nell’aver intrattenuto, in più occasioni, rapporti con Bove e Capobianco volti alla rivelazione di notizie relative alla procedura in esame, in violazione dell’obbligo di riservatezza».

Gare d’appalto pilotate, dunque, con l’aiuto anche di Armentano che, in qualità di componente del Tavolo Tecnico della SUACalabria per la gara «in ragione di un accordo corruttivo intercorso con Bove e Capobianco in qualità rispettivamente il primo, di rappresentante legale della MEDICALRAYSrl, nonché proprietario di 1/3 del capitale sociale della medesima società, che partecipava alla gara afferente al RIS/PACS avviata dalla Stazione Unica Appaltante della Regione Calabria, il secondo, in qualità di dipendente della della PHILIPS Spa che partecipava alla gara».

Le condotte

I due, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero ricevuto «per sé e la propria famiglia un soggiorno gratuito comprensivo di viaggio a Vienna nel febbraio 2019, in cambio del compimento di atti contrari ai loro doveri d’ufficio, consistiti nella rivelazione di notizie riservate in merito alla procedura Procedura aperta, con modalità telematica per la fornitura in service di un sistema integrato regionale RJS/PACS per le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Calabria in violazione dell’obbligo di riservatezza nonché nel compimento delle condotte dirette a condizionare le modalità di scelta del contraente».

Le riunioni

Contestate quelle che gli inquirenti inquadrano come «più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso. Commesse anche in tempi diversi, in concorso morale e materiale tra loro, nel corso delle riunioni relative ai vari tavoli tecnici». Riunioni e tavoli svolti in occasione proprio della gara d’appalto che avrebbero visto svelate, anche dallo stesso Armentano, informazioni riservate. «Violando i doveri inerenti le loro funzioni. O comunque abusando delle loro qualità, rivelavano ovvero agevolavano la conoscenza di informazioni inerenti la gara in oggetto in favore di Voce e Capobianco».

Il monitoraggio dei soggetti coinvolti, mediante accesso alle loro conversazioni telefoniche e a mezzo mail, il monitoraggio dei loro spostamenti, le percussioni ed i sequestri operati nei rispettivi uffici hanno consentito di ricostruire l’iter di gara pubblico e privato.

«La consapevolezza che il suo agire è scorretto è ben presente nella mente di Bove» che chiede a terzi di muoversi e di «prendere contatti poiché con una gara in corso non gli sembra opportuno farsi vedere di persona presso gli uffici della stazione appaltante».

Le intercettazioni

Bove riferisce di sapere che ci sarà una riunione in Regione «dove devono portare delle… ognuno di loro porterà delle indicazioni rispetto a quello che gli può servire. Ovviamente io, diciamo, non è che noi possiamo scendere nel dettaglio dei contenuti che loro vogliono, però siccome so che domani c’è questa cosa, probabilmenteaverla prima per lui (riferendosi al dottore Armentano di ReggioCalabria) potrebbe essere utile, quindi è un contatto che devi fare subito».

E «perché nelle altre neuroradiologie vorrei evitare in questa fase di andare là a proporre cose eccetera…poi è una cosa che viene successivamente eventualmente, perchè si andrebbe ad innescare un meccanismo che in questo momento è meglio evitare, perchè c’è una gara in corso e rischiamo di…che qualcuno ci…ma tu come cazzo fai a sapere sta cosa; chi ti ha informato di stacosa? Perché c’è un momento di riservatezza e credo che tutti loro abbiano anche firmato in Regione un patto di riservatezza riguardo a queste indicazioni, perciò muoviti con…con...». 

Dopo il colloquio con Armentano viene informato Bove via messaggio e gliene riassume il contenuto via mail. Nella stessa data, antecedente alla riunione, si registrano i contatti fra l’altra componente del Tavolo. A seguire dell’incontro, si registrano nuovi contatti fra Bove, Capobianco e Armentano per incontrarsi. Per gli inquirenti «la tempistica e le risultanze via via emerse consentono di concludere che gli incontri prodromici erano finalizzati a orientare gli esiti delle riunioni e quelli successivi a riferire quanto accaduto».