Carcere di Arghillà, detenuto dà fuoco ad un materasso in cella: salvato dalla Polizia Penitenziaria
Sembra non arrestarsi l’escalation di eventi critici che ultimamente stanno caratterizzando la Casa Circondariale di Reggio Calabria Arghillà. Un detenuto di origini pugliesi, conosciuto per la sua attitudine riottosa in diversi istituti della penisola, intorno alle 21.30 del 17 luglio, ha dato fuoco al materasso posto all’interno della propria camera di pernotto; ristretto presso la sezione detentiva Demetra, sezione adibita ad isolamento, per futili motivi ha appiccato l’incendio, che nell’immediato si è propagato. Immediatamente accorrevano due poliziotti penitenziari che, con l’uso dell’estintore, provvedevano a sedare le fiamme mentre l’altro poliziotto si occupava di trarre in salvo gli altri detenuti ristretti nella sezione detentiva ormai satura di fumo, mettendo a rischio la loro stessa incolumità. Nell’immediato provvedevano a mettere in salvo anche lo stesso ristretto eversivo il quale continuava con il suo atteggiamento oppositivo e ribelle nonostante la drammatica situazione.
A darne notizia è il Vice Segretario Generale Federazione Sindacati Autonomi C.N.P.P. Domenico Pelliccia che così commenta l’accaduto: «Le fiamme si erano propagate immediatamente, con l’ausilio degli estintori, l’incendio è stato domato e tutti i detenuti presenti, grazie ai due poliziotti in servizio, condotti nei locali passeggi! Solo grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia penitenziaria, è stato impedito il verificarsi di conseguenze nefaste».
«Non si può stare in silenzio dinnanzi ad eventi come questo – continua Pelliccia – la drammatica situazione in cui versa il Penitenziario di Arghillà procede e si materializza in continui eventi critici nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria che, oltre agli estremi sacrifici lavorativi, mette a rischio la propria incolumità personale. Un doveroso ringraziamento va rivolto ai colleghi che, con sprezzo del pericolo, hanno evitato il peggio dovendo poi fare ricorso alle cure del Pronto Soccorso cittadino vedendosi così dimessi con una prognosi di 10 giorni per intossicazione da fumo».
«Mi rammarico per l’accaduto – conclude il sindacalista – ed esprimo grande solidarietà ai colleghi. Mi complimento con loro per essere intervenuti con competenza e grandissima professionalità con l’auspicio che anche l’Amministrazione sappia riconoscere i meriti che gli sono dovuti attraverso l’avanzamento di una proposta di ricompensa».
La situazione del sovraffollamento nella Casa Circondariale di Arghillà a Reggio Calabria è sempre più critica. L’istituto ospita ben oltre la sua capacità massima, con celle che arrivano a contenere fino a otto detenuti. Questo sovraffollamento si combina con una grave carenza di personale di polizia penitenziaria, che è sottoposto a turni estenuanti e rischi crescenti per la propria incolumità. La mancanza di risorse adeguate e di spazi sufficienti non solo peggiora le condizioni di vita dei detenuti ma rende anche estremamente difficile il lavoro degli agenti, esponendoli a continui rischi di incidenti e aggressioni.