Casa circondariale di Arghillà, ancora episodi di violenza denunciati dal Sarap: «Agenti eroi salvano detenuto non deambulante»
Il sindacato denuncia una grave aggressione al personale e l’incendio al reparto “Apollo” della struttura, e propone una ricompensa al valor civile o per merito di servizio agli uomini intervenuti
Nella giornata di ieri, presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà, si sono verificati gravi episodi di violenza e turbativa dell’ordine, culminati in una violenta aggressione a un Poliziotto Penitenziario e in un incendio doloso nel reparto detentivo “Apollo”. A darne notizia è una nota del sindacato di Polizia penitenziaria Sarap, che sottolinea come «l’agente aggredito è stato prontamente soccorso e trasportato al locale Ospedale, mentre, quasi contestualmente, un detenuto recidivo per analoghi episodi dava fuoco alla propria cella, generando un incendio di vaste proporzioni e mettendo in serio pericolo la vita di personale e detenuti».
Grazie al tempestivo, coordinato e coraggioso intervento del personale di Polizia Penitenziaria in servizio, rimarca ancora il vice segretario Letterio Italiano, le fiamme sono state domate ed è stato possibile evitare una tragedia.
«Durante le operazioni di evacuazione, alcuni agenti sono rimasti intossicati dai fumi mentre, con encomiabile senso del dovere, mettevano in salvo un detenuto non deambulante e di età avanzata, intrappolato nella cella invasa dal fumo e in evidente difficoltà respiratoria. Il personale, pur tra rischi elevatissimi e senza alcuna esitazione, ha compiuto un atto di straordinario coraggio e umanità, incarnando pienamente i valori sanciti dall’art. 9 della Legge 15 dicembre 1990, n. 395, che affida al Corpo di Polizia Penitenziaria il compito di garantire la sicurezza, la tutela della vita e la dignità delle persone detenute». Il locale pronto soccorso ha certificato prognosi fino a 34 giorni per alcuni agenti, rimasti feriti o intossicati e feriti durante l’intervento e l’aggressione.
«Il nostro Sindacato esprime solidarietà, vicinanza e profondo apprezzamento per tutti i colleghi coinvolti, auspicando un pronto ristabilimento fisico e psicologico. Contestualmente – è l’affondo del sindacato - si invita l’Amministrazione Penitenziaria a riconoscere formalmente il comportamento eroico del personale mediante l’attribuzione di una ricompensa al valor civile o per merito di servizio, ai sensi dell’art. 77 del D.P.R. 15 febbraio 1999, n. 82, che prevede l’assegnazione di onorificenze per atti di valore, coraggio o eccezionale senso del dovere. Tali episodi, purtroppo sempre più frequenti, testimoniano le condizioni di estremo rischio in cui quotidianamente operano le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, spesso in carenza di organico, con strutture inadeguate e sistemi di sicurezza obsoleti».
A parere di Italiano e del Sarap è pertanto indispensabile che l’Amministrazione e il Ministero della Giustizia «assumano iniziative concrete volte a potenziare la sicurezza interna, tutelare la salute del personale e valorizzare la professionalità di chi ogni giorno serve lo Stato con sacrificio, dedizione e onore. Il gesto dei colleghi di Arghillà non può e non deve passare sotto silenzio: rappresenta un esempio di valore, disciplina e spirito di Corpo che onora l’intera Polizia Penitenziaria e – conclude la nota - merita il più alto riconoscimento istituzionale».