Cittanova, il sindaco si scusa dopo la colluttazione: «Episodio increscioso, ma da anni sono vittima di stalking»
Il primo cittadino si è detto «rammaricato e dispiaciuto» per la reazione avuta: «Chi mi conosce sa che non è nel mio stile comportarmi così. Ma di fronte all’ennesima provocazione, ho perso le staffe. Per questo chiedo scusa».
Il sindaco ha spiegato di essere perseguitato da oltre sei anni dalla stessa persona, contro cui ha già sporto numerose denunce. «Dal 2019 – ha ricordato – questa persona porta avanti nei miei confronti e indirettamente verso la mia famiglia una campagna diffamatoria e calunniosa. Esiste un procedimento penale pendente davanti al Tribunale di Palmi per stalking, nel quale mi sono costituito parte civile».
Secondo il racconto del sindaco, alle accuse via social negli ultimi mesi si sarebbero aggiunti veri e propri pedinamenti: «Mi ha seguito davanti al Comune, fino al mio studio professionale e oggi fino a casa, riprendendomi con il cellulare».
L’episodio odierno sarebbe avvenuto mentre erano in corso i lavori di demolizione di un piccolo manufatto di recinzione, al centro di polemiche politiche. «Per mettere fine a una vicenda strumentalizzata e che stava paralizzando l’attività amministrativa – ha spiegato – ho deciso di procedere personalmente alla demolizione. Quel soggetto, venuto a sapere della cosa, si è presentato lanciando accuse infamanti. Io mi sono avvicinato per togliergli il telefono, non ci sono riuscito ed è nata una colluttazione. Non era mia intenzione colpire nessuno».
Il primo cittadino ha poi lanciato un appello: «Mi sento abbandonato dalle istituzioni. Non è accettabile che un’intera città venga destabilizzata dalle azioni di un singolo individuo che fa della calunnia la propria forza. Mi auguro che quanto accaduto oggi serva a spingere chi di competenza ad adottare provvedimenti».
In chiusura, ha ribadito le sue scuse alla cittadinanza: «Capisco che la mia reazione sia stata spropositata, ma chiedo a tutti di mettersi nei miei panni. Voglio lavorare serenamente per il bene della nostra città, che non merita di vivere in un clima di odio e veleno».