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12/06/2024 ore 14.30
Cronaca

Corte d'Appello di Reggio, si è insediata la Presidente Chiaravalloti - FOTO

Entrata in magistratura nel 1989, Caterina Chiaravalloti, 60 anni, originaria di Catanzaro, lascia la presidenza del Tribunale di Latina, incarico che ha ricoperto dal 2018
di Elisa Barresi

Caterina Chiaravalloti si è insediata come nuovo presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria. Alla cerimonia presenti anche il Governatore Roberto Occhiuto ed il Sindaco Giuseppe Falcomatà.

È stata nominata dal Plenum del Csm nell’aprile scorso con un solo voto di scarto, 16 voti contro i 15 che sono andati all’altra candidata, Olga Tarzia, precedente presidente, facente funzioni, della Corte d’appello reggina.

Entrata in magistratura nel 1989, Caterina Chiaravalloti, 60 anni, originaria di Catanzaro e figlia dell’ex Presidente della Regione Calabria dei primi anni 2000, lascia la presidenza del Tribunale di Latina, incarico che ha ricoperto dal 2018. In precedenza, è stata consigliere presso la Corte d’appello di Catanzaro e successivamente presidente del Tribunale di Castrovillari. Alla guida della Corte d’appello di Reggio Calabria, Chiaravalloti succede a Luciano Gerardis, che è andato in pensione nel dicembre del 2022. L’ufficio è stato temporaneamente diretto dal presidente della Corte d’assise d’appello, Bruno Muscolo, che è poi andato anche lui in pensione, lasciando il ruolo a Olga Tarzia.

Caterina Chiaravalloti ha anche ricoperto il ruolo di consigliere giuridico per il Ministero degli Affari Esteri in materia di crimine organizzato internazionale, terrorismo internazionale e traffico internazionale di stupefacenti. È stata delegata per il Ministero della Giustizia al G8 nel 2003 e 2004 come membro del gruppo di “Judicial Cooperation”. Durante il suo incarico presso la Corte d’appello di Catanzaro, ha svolto le funzioni di presidente facente funzioni della prima sezione penale.

Vanta numerose pubblicazioni, tra cui una nel progetto della Commissione Europea “A Metal Theft: An Emergency Crime”, e ha lavorato sulle “black list” dei terroristi per l’ONU e l’Unione Europea.