Falso e corruzione, bufera nel mondo della scuola: 10 arresti e 19 società sequestrate. Nomi eccellenti
È una vera e propria bufera quella che si è abbattuta questa mattina nel mondo della pubblica istruzione calabrese. Dieci persone sono state arrestate dai carabinieri e altre 13 indagate a piede libero questa mattina. L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba nelle province di Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli dove i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vibo Valentia, con l’ausilio di personale dei reparti arma territorialmente competenti e il supporto aereo fornito dall’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri.
E si tratta di nomi importanti quelli che stanno circolando già, perché riguardano personaggi che ricoprono o hanno ricoperto incarichi di primissimo piano nel mondo dell’istruzione calabrese.
L’ordinanza di misura cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Vibo Valentia su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata da Camillo Falvo, nei confronti di 10 soggetti (8 in carcere, 2 agli arresti domiciliari), operanti nel settore dell’Istruzione, circuito Afam e istituti paritari, ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atti destinati all’A.G., falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio. Nel corso dell’attività di esecuzione delle misure cautelari sono state anche poste sotto sequestro con decreto d’urgenza 19 società, operanti nel settore dell’Istruzione, per un valore stimato in circa 7 milioni di euro.
Fra le persone finite in carcere figura anche l’ex dirigente dell’Ufficio scolastico di Reggio Calabria, Maurizio Piscitelli, accusato di essere uno dei promotori dell’associazione per delinquere insieme al figlio Christian.
Fra gli indagati a piede libero, invece, vi è l’attuale dirigente generale dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Rita Calvosa, che non risponde, però, di associazione per delinquere.
Tutti i nomi degli indagati ed i dettagli dell’inchiesta sono su lacnews24.it.