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08/10/2024 ore 08.30
Cronaca

Inchiesta “Narciso”, il caso Correale approda in aula: oggi la prima udienza

Dopo la chiusura di articolate indagini prende avvio il processo per fare luce su quanto accaduto nel reparto retto, al momento dei fatti, da Pierpaolo Correale e il suo vice Rocco Giannicola
di Elisa Barresi

Inizierà oggi i il processo relativo alle indagini della Procura di Reggio Calabria sul reparto di oncologia del Gom. Dopo due rinvii si dovrebbe iniziare a fare luce su quanto accaduto nel reparto retto, al momento dei fatti, da Pierpaolo Correale e il suo vice Rocco Giannicola. Le articolate indagini confluite nell’inchiesta denominata “Narciso” hanno fatto emergere un quadro fatto di «sperimentazione fraudolenta» all’interno di un reparto molto delicato.

Il caso

I due medici sono a processo perché, secondo l’accusa «in concorso tra loro con più azioni del medesimo disegno criminoso somministravano ai pazienti presi in carico medicinali imperfetti.  In quanto somministrati per indicazioni terapeutiche non previste dall’autorizzazione immissione in commercio degli stessi.  Con posologia diversa da quanto prevista dall’A.  I.  C.  in assenza dei presupposti fattuali e normativi tali da giustificare un ricorso a tali farmaci in regime di of-label.  O per uso compassionevole e in assenza di protocolli clinici sperimentali autorizzati».  

Denunce che i medici stessi del reparto hanno sporto riscontrando «anomalie» in alcune cartelle cliniche. Accuse pesanti, quelle che i colleghi hanno mosso contro Correale, che hanno portato ad attenzionare l’attività del reparto. 

Ad emergere sono state le frizioni all’interno di un reparto composto da professionisti che spesso si sono trovati in contrasto con le decisioni prese da Correale tanto da contrastarle mentre altri, nonostante «la contrarietà e il dissenso eseguivano ugualmente i “protocolli” farmacologici disposti dal Correale e da Giannicola. I motivi di tali azioni sono state ricondotte dagli stessi medici, a pressioni, minacce e “punizioni”». In questo clima si sarebbe consumata la condotta che oggi dovrà essere dimostrato in aula.

Abuso d’ufficio

Correale e Giannicola dovranno, inoltre, rispondere dell’accusa di concorso in abuso d’ufficio perché «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, entrambi pubblici ufficiali, nello svolgimento delle loro funzioni, in violazione di specifiche regole di condotta previste in materia di farmaci che stabilisce che «i registri dei farmaci sono parte integrante del sistema informativo del Servizio sanitario nazionale».  

Regole dalle quali «deriva l’obbligo per il medico che prescrive un farmaco innovativo.  Ai fini della sua rimborsabilità di inserire nella piattaforma online dei Registri ATFA schede di prescrizione nominative per ciascun paziente, comprensive delle informazioni richieste ai fini del rimborso». 

Normative che sanciscono «l’obbligo per il medico di attenersi, in sede di prescrizione di un farmaco alle indicazioni terapeutiche.  Alle vie e modalità di somministrazione previste dall’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC), prevedendo, solamente in singoli casi, la possibilità per il medico di impiegare un medicinale per un’indicazione o una via o modalità di somministrazione o di utilizzazione diversa da quella autorizzata.  Previa informazione del paziente e acquisizione del consenso dello stesso, qualora il paziente non possa essere utilmente trattato con medicinali per i quali sia già approvata quella indicazione terapeutica o quella via o modalità di somministrazione e purché tale impiego sia conforme a lavori apparsi su pubblicazioni scientifiche accreditate in campo internazionale».