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16/12/2024 ore 07.30
Cronaca

‘Ndrangheta stragista: oggi in Cassazione il verdetto sulle stragi di mafia e sugli anni del terrore che destabilizzarono lo Stato

Una sentenza che potrebbe mettere un punto fermo e definitivo sulla stagione stragista in Calabria e Sicilia e sulle commistioni con la politica, la massoneria e i servizi segreti deviati
di Elisa Barresi

Dopo oltre trent’anni di silenzi e misteri oggi si potrebbe chiudere definitivamente il cerchio sugli anni terribili segnati dalle stragi di mafia. Oggi è atteso il verdetto della Corte Suprema Cassazione sul processo ‘Ndrangheta Stragista che ha visto per anni la Procura reggina impegnata a ricostruire fatti e intrecci di sangue che hanno portato alla notte tra l’1 e il 2 dicembre 1993, quando, in località Saracinello di Reggio Calabria, un commando assaltò a colpi di mitra M12 una pattuglia di carabinieri che transitava sulla strada statale 106.  Da li in poi si è delineato quel disegno stragista che ha visto intrecciarsi i progetti di mafie, massoneria deviata e apparati infedeli dello Stato. 

Oggi si dovrebbe chiudere, definitivamente, un capitolo destinato a diventare storia. La fine di un processo “’Ndrangheta stragista”, che vede sul banco degli imputati il boss di Cosa Nostra, Giuseppe Graviano, e Rocco Santo Filippone, elemento apicale dell’omonima cosca di ‘Ndrangheta operante nel locale di Melicucco e direttamente collegata al potentissimo casato dei Piromalli di Gioia Tauro. 

Un lungo percorso giudiziario che sia in primo grado che in appello ha visto entrambi gli imputati condannati alla pena dell’ergastolo perché ritenuti i mandanti degli agguati ai carabinieri che si registrarono tra il dicembre 1993 e il febbraio 1994. Evento fulcro di quei fatti è il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo. 

Il 25 marzo del 2023 ha segnato in ogni caso un punto fermo.  I giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria hanno condannato al carcere a vita il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, espressione della cosca Piromalli. Confermata la condanna già sentenziata in primo grado. Il procuratore Giuseppe Lombardo ha visto confermare la sua richiesta. Entrambi gli imputati sono stati condannati con l’accusa di essere i mandanti del duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo. Secondo la Dda, quel delitto e altri due agguati avvenuti a Reggio Calabria ai danni di altrettante pattuglie dei carabinieri rientrano nelle cosiddette stragi continentali. Un disegno che rientra in quella strategia stragista messa in atto da Cosa nostra e ‘Ndrangheta nella prima metà degli anni ’90.