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17/09/2024 ore 21.00
Cronaca

Non solo Puglia e Calabria, nell’inchiesta sui falsi diplomi controlli su 800 certificati: ecco i nomi delle società

Le denunce dei raggiri su Facebook e la lite tra il gruppo di Trani e l’imprenditrice reggina Maria Saveria Modaffari
di Redazione

di Pablo Petrasso – «Io insegnavo in un istituto di Altamura, poi sono stata licenziata». «Il preside mi ha detto: l’equipollenza della Sapienza è falsa». A verbale, nell’inchiesta Zero titoli, ci sono anche le dichiarazioni dei giovani che hanno scoperto di essere stati truffati e di aver sborsato migliaia di euro in cambio di carta straccia. L’insegnante 48enne, così come un’altra laureata attraverso un istituto estero, hanno dato corpo a un’inchiesta diventata una slavina che, dalla Puglia, è tracimata fino in Calabria e all’estero. 

La rabbia dei truffati è finita (anche) sui social: una pagina Facebook (“Uniforma gruppo truffati”) racconta dubbi e brutte esperienze per chi si è fidato delle società finite sotto inchiesta. Dal virtuale al reale: dopo le denunce sul web sono arrivate quelle penali che hanno aperto la strada all’inchiesta della Guardia di finanza di Bari e Barletta. Il percorso per arrivare ai presunti falsi diplomifici è stato tortuoso e non è ancora finito: dopo gli accertamenti sui primi titoli falsi i militari si sono accorti di aver scoperchiato un vaso di Pandora. La Procura di Trani contesta a vario titolo ai 30 indagati le accuse di associazione per delinquere, truffa aggravata, falso materiale, corruzione e autoriciclaggio.