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31/10/2025 ore 10.30
Cronaca

Palizzi, assolta dal Tribunale di Locri la maestra accusata di maltrattamenti

La vicenda, durata sette anni, era iniziata nel 2019 con tre denunce presentate da madri di alunni e basate su riprese video effettuate dalla Guardia di Finanza in aula

di Redazione

«Con sentenza del 30 ottobre u.s., il Tribunale Monocratico di Locri, in persona del Giudice Raffaele Lico, ha mandato assolta l’insegnante Cavallaro Enza Lucia Donata dall’accusa di maltrattamenti nei confronti di alcuni suoi alunni dell’Istituto Comprensivo Bova-Condofuri-Palizzi, in particolare della scuola primaria di Palizzi.

Si chiude così  – si legge in una nota diffusa dall’avvocato Domenico Vadalà – una vicenda che dura da sette anni e che aveva suscitato un rilevante clamore mediatico sulla stampa locale, nazionale e online.

Tutto parte da da 3 denunzie, contestuali, sporte in data 20.4.2019 da tre mamme di altrettanti alunni che, a quella data, frequentavano la scuola elementare di Palizzi. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza si fondavano su alcune riprese audio-video ottenute dall’installazione di video camere all’interno dell’aula dove insegnava la maestra Cavallaro.

Per i detti fatti, con Ordinanza interdittiva del 12 settembre 2019, il GIP presso il Tribunale di Locri, il compianto dr. Sergio Malgeri, aveva disposto per l’ins. Cavallaro “la misura della sospensione dall'esercizio di pubblici uffici o servizi per mesi 12 interdicendole tutte le attività ad essi inerenti”. Misura confermata dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria, ma poi annullata senza rinvio dalla VI sezione della Corte di Cassazione con sentenza n. 307del 4.3.2020, su conforme richiesta del Procuratore Generale, accogliendo in pieno la tesi difensiva proposta dai difensori dell’indagata che, a quel tempo, erano l’Avv. Antonio Mazzone del Foro di Locri e Avv. Domenico Vadalà del Foro di Reggio Calabria.

Conseguentemente la maestra Cavallaro è stata riammessa in servizio davanti ad altra struttura scolastica ed è iniziato il processo di merito davanti al Tribunale di Locri.

Per accertare la verità processuale, ci sono volute oltre 20 udienze e sono stati escussi oltre 20 testimoni. Un processo di cui i media hanno dato conto, udienza dopo udienza, riproponendo i video attenzionati dall’Accusa che durano in tutto 56 secondi su 38 ore di registrazione, quindi, meno di un minuto. Un martellamento mediatico che ha messo a dura prova il sistema nervoso dell’imputata.

Finalmente, nella tarda serata di venerdì 30 ottobre, il Giudice, Dr. Lico, dopo avere ascoltato le arringhe dei difensori dell’imputata, Avv. Giuseppe Sgambellone e Avv. Domenico Vadalà (del collegio di difesa ha sempre fatto parte l’Avv. Sonia Leone, assente giustificata all’udienza di discussione), nonché le repliche dei difensori delle parti civili, Avv. Domenica Vazzana e Avv. Maria Pedà, e dopo una lunga camera di consiglio, ha emesso sentenza di assoluzione ex art. 530, comma 2, cpp, nei confronti della maestra Cavallaro Enza Lucia Donata, chiudendo così un vicenda che, magari con un’indagine un po’ più approfondita, avrebbe potuto anche essere evitata.

Verrebbe da dire, ‘tutto è bene quel che finisce bene’, ma sarebbe riduttivo per i bambini interessati, i loro genitori, l’insegnante, i Giudici che si sono occupati della vicenda. Che tutto questo serva perciò da monito: i minori sono sacri e vanno tutelati in ogni modo, ma anche l’immagine di chi è stata accusata di così brutto reato va protetta. Meglio perciò perdere un po’ più di tempo in fase di indagini preliminari e approfondire ciò che c’è da approfondire, che fare confluire in un processo, nel nostro caso, anche mediatico, notizie di reato che poi non trovano riscontro nella realtà».