Sezioni
23/09/2023 ore 21.35
Cronaca

Reggio, al porto torna la nave Veronese con altri 602 migranti a bordo

Sono arrivate 1200 persone in quattro giorni da Porto Empedocle e Lampedusa. E intanto si continuano ad occupare le palestre
di Anna Foti

Senza sosta. Quello avvenuto poco fa sulla banchina di Levante del porto di Reggio Calabria è il terzo approdo in quattro giorni. La pressione migratoria non allenta e un altro gruppo di 600 persone sta sbarcando, sempre dalla nave Siremar Paolo Veronese, per essere trasferita, anche se non subito verso altre destinazioni.

Questa volta, come lo sbarco di martedì, provengono da porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Nota di colore in un dramma senza fine, l’arrivo di una giovane donna che è sbarcata con un cane.

Accoglienza…con i volontari ai margini

Sul porto le forze dell’ordine gestiscono lo sbarco e anche in questa occasione gli operatori delle ong e i volontari e le volontarie del coordinamento diocesano sbarchi sono fuori dall’area in cui stanno sostando i migranti.

Le attività consentite ai volontari in questi ultimi sbarchi sono, infatti, molto limitate. L’esigenza manifestata dalla polizia è quella di mantenere maggiore ordine. Si occupa della distribuzione dei pasti e dell’allestimento per la notte la Protezione civile. Ai volontari del coordinamento sbarchi è stato consentito solo di distribuire succhi e merendine ai bambini.

I trasferimenti

Secondo le indicazioni del Viminale solo 150, con i pullman già pronti, saranno trasferiti subito, direzione Lombardia e Campania. Gli altri dovranno trascorrere la notte a Reggio Calabria. Solo 135 saranno condotti nella palestra della scuola Boccioni, dismessa e adibita a centro di accoglienza, a Gallico, periferia sud di Reggio Calabria. Qui i trasferimenti sono continui per garantire accoglienza ad altri gruppi che arrivano al porto ma la capienza della struttura non supera i 350 posti.

Da foto identificare sono 177 che resteranno a dormire nei locali del Mercato ittico (ancora mai aperto) insistente sulla stessa banchina del porto reggino. Gli altri 140 al Copri e scopri, accanto al PalaCalafiore.

Dunque si torna a sopperire all’assenza di strutture di prima accoglienza, in una città che sta velocemente superando le 10mila persone accolte dall’inizio dell’anno, con le strutture sportive in un territorio già carente.

La dura nota del comitato provinciale reggino Fipav

Questo pomeriggio la dura nota diffusa dal comitato provinciale reggino della Federazione Italiana Pallavolo. «La struttura non viene concessa alle società di pallavolo perché per i ragazzi utilizzare i bagni del Palacalafiore è pericoloso visto i 50 m che devono fare a piedi. Invece diventa adatta per ospitare i migranti. Vorrei chiedere ai politici che si sono fatti immortalare sorridenti, scusate ma dove andranno a giocare e ad allenarsi le società di pallavolo con il palloncino demolito? 

Il Comune nel mese di luglio ha anche disdetto la fornitura elettrica al Palloncino e così ci ha chiesto le chiavi del Copri e scopri, struttura arredata da un anno e mezzo a spese della Società Luck Volley e dalla Fipav con tappeto, pali, rete, panchine etc. Tutti soldi spesi perché il comune aveva promesso di installare i modulari per gli spogliatoi e servizi igienici che ancora stiamo aspettando.

Il “Copri e Scopri” ormai sarà sede di ospitalità per i migranti. La Palestra di Gallico idem, quella di Catona distrutta, quella di Ravagnese da 6 anni ancora in attesa che venga completata. Le poche palestre scolastiche messe a bando da due mesi e ancora non sono state concesse e sapete il perché? Dopo aver fatto i bandi si viene a sapere che in ogni struttura c’è un problema: bagni, tappeto, luci etc. Intanto siamo quasi ad ottobre e siamo ancora in attesa», ha tuonato ancora il comitato reggino Fipav.