Reggio, tornano in piazza Italia a protestare i coniugi Crucitti del rione Marconi: «Insicuri anche dentro il condominio»
Nuova protesta oggi a piazza de Nava dei coniugi Crucitti residenti nel rione Marconi, zona sud di Reggio Calabria. Ennesima protesta e sempre in solitaria per il signor Giuseppe e la moglie Anna Maria che da anni chiedono alle istituzioni, con sit-in, proteste e denunce alle forze dell’ordine, interventi risolutivi che possano garantire loro una tranquilla quotidianità. I disagi, il degrado e il clima di insicurezza che vivono ogni giorno nel quartiere e anche nel loro condominio, dove subiscono angherie e soprusi, non è davvero sostenibile.
«Ci viene detto che non ci sono novità rispetto alle nostre segnalazioni e alle nostre richieste e intanto la nostra vita prosegue senza tranquillità e in uno stato di esasperazione costante», denunciano nuovamente i coniugi oggi nuovamente a piazza Italia con due cartelloni in cui si invocano rispetto della cittadinanza onesta che popola il rione e il ripristino della legalità.
A sostenere la loro protesta, Ernesto Siclari, Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Calabria: «Porto una parola di conforto a due cittadini perbene che però vivono in quartiere dove le illegalità sono diffuse. Confidiamo che l’attenzione accesa su queste problematiche dalla commissione parlamentare Periferie di recente possa presto produrre risultati»
Le denunce
«Nel condominio di via Guglielmo Marconi numero 7, stabile di edilizia residenziale popolare, abbiamo l’ascensore fermo da mesi, scale senza luce per morosità degli inquilini, perdite d’acqua non riparate, muffa e condizioni igieniche intollerabili, spazi condominiali occupati abusivamente da inquilini prepotenti. Subiamo stalking condominiale e persino aggressioni fisiche», ecco cosa quotidianamente vive da anni questa coppia di signori le cui denunce sembrano ormai non essere neppure più ascoltate. Eppure di Periferie e di quartieri critici si parla e si è parlato tanto ma evidentemente senza ascoltare. E intanto la fatica della quotidianità resta tutta soltanto sulle spalle di chi la vive.