Regionali, Lucano: «Nessun passo indietro, farò ricorso»
«Non faremo passi indietro: presenterò ricorso, tramite i miei legali, per ottenere la riammissione nelle liste elettorali. Vedremo insieme, con tutte le persone che sono accanto a me, come ridare ancora una volta speranza alla Calabria». Così il sindaco di Riace Mimmo Lucano, a poche ore dalla decisione della commissione elettorale di ricusare la sua candidatura alle elezioni regionali nella lista di Avs a sostegno di Pasquale Tridico.
Secondo i giudici dei tribunali di Cosenza e Catanzaro, la condanna a 18 mesi per un episodio di falso nel processo “Xenia” sulla gestione dell’accoglienza dei migranti a Riace, ha fatto scattare l’incandidabilità per Lucano.
«Qualsiasi cosa io possa dire rischia di sembrare un luogo comune, o magari un pretesto per attirare l’attenzione. Io questo non lo vorrei mai, ma purtroppo non dipende da me – ha osservato l’europarlamentare – Quello che mi sento di dire è che c’è un filo conduttore: parte dalla vicenda penale e dall’azzeramento dello Sprar a Riace, che era l’unica realtà capace di dimostrare concretamente che l’accoglienza nelle cosiddette aree interne — viste dalle destre come un problema — poteva invece essere la soluzione. Un’occasione per far rinascere i paesi. Questo teorema è stato considerato pericoloso dalla destra, in Italia e in Europa. E proprio lì è avvenuto il ribaltamento: l’esperienza di Riace, che poteva essere l’unica occasione concreta di riscatto, è stata trasformata in un bersaglio. È inaccettabile, e continua ad esserlo».
«Perché sempre Riace? – si chiede ancora Lucano – La risposta sta nel fatto che, a livello elettorale, quell’esperienza si è tradotta in un sostegno reale da parte di chi ha visto e toccato con mano cosa abbiamo costruito. Il filo conduttore è lo stesso: eliminare chi rappresenta, secondo la destra, un pericolo per l’ordine che vuole imporre».