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28/09/2024 ore 22.42
Cronaca

Riforma Giustizia, La Presidente UniCost Rossella Marro: «Con due Csm rischio tensione istituzionale»

Le dichiarazioni durante l'iniziativa dell’associazione di magistrati "Unità per la Costituzione" dal titolo “Le intercettazioni telefoniche, le valutazioni di professionalità, le riforme costituzionali: approdi e prospettive”
di Redazione

«Temo che la trentennale contrapposizione fra politica e magistratura abbia attribuito al principio di separazione delle carriere un significato di bandiera […] È importante, in un momento storico in cui mettiamo mano alla Costituzione, fermarci a riflettere e comprendere i rischi di un percorso rispetto al quale è difficile tornare indietro».

Così Rossella Marro, Presidente di Unità per la Costituzione, al convegno “Le intercettazioni telefoniche, le valutazioni di professionalità, le riforme costituzionali: approdi e prospettive”, organizzato dall’associazione di magistrati Unità per la Costituzione – UNICOST a Reggio Calabria.

«Si dice che [la separazione] garantisce la terzietà del giudice e la parità fra difesa e accusa. Sono due presupposti errati. Attualmente non è vero che il giudice non sia terzo e imparziale, se noi consideriamo il numero di assoluzioni e rigetti delle richieste del PM, se guardiamo anche ai casi di cronaca dove il GIP chiede l’assoluzione e il PM risponde con l’imputazione coatta. Se talvolta vi è stato appiattimento, la questione va spiegata sul piano della professionalità, pensiamo al tema allora della valutazione di professionalità».

«L’altro presupposto sbagliato è che avvocato e PM ricoprano lo stesso ruolo. Il PM ha l’obbligo di ricercare la verità e gli elementi a favore, è ‘parte imparziale’. Quali sono poi gli effetti reali della riforma? Oggi nel CSM la proporzione requirente è inferiore alla giudicante. Domani avremo due CSM con proporzioni eguali e rischiamo di trasportare la naturale tensione che si verifica talvolta in ambito processuale sul piano istituzionale, con possibile contrapposizione dei due CSM. Così si crea un superpotere inquirente, che ci condurrà logicamente alla sua sottoposizione al potere esecutivo.»

«Falcone non ha mai detto di essere a favore della separazione delle carriere; era a favore del dato che il PM avesse una professionalità specifica rispetto al giudice. La separazione delle carriere è uno degli obiettivi nel piano P2 di Licio Gelli per il ridimensionamento del potere giudiziario rispetto alla politica. Un’altra favola è il “ce lo chiede l’Europa”».