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30/07/2025 ore 11.00
Cronaca

Villa San Giovanni, Caminiti: «La città non si tocca. Indignazione e vergogna, ma siamo una vera comunità»

«Adesso sì che deve esserci indignazione e vergogna: questi sono i gesti che vogliono una vera comunità unita e compatta».
di Redazione

«Sono arrabbiata e schifata». Le parole, in uno sfogo sui social, della sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, dopo l’ennesimo incendio che ha colpito il territorio comunale, stavolta nel cantiere di Santa Trada.

«Di nuovo sconvolta di fronte alle fiamme», scrive la prima cittadina, che ha ringraziato i Carabinieri per il tempestivo intervento e i Vigili del Fuoco per aver evitato il peggio. Una ferita che riapre timori e tensioni, ma che non intacca la volontà dell’amministrazione e della cittadinanza di continuare a lottare: «Villa San Giovanni non è e mai sarà questo: mai!».

Caminiti si rivolge direttamente alla città, lanciando un appello all’unità e al senso di responsabilità collettivo: «Adesso sì che deve esserci indignazione e vergogna: questi sono i gesti che vogliono una vera comunità unita e compatta».

Sulle cause del rogo indagano le forze dell’ordine. Restano aperti interrogativi e inquietudini su una scia di episodi che sembrano voler minare il percorso di riscatto del territorio. Ma la reazione è chiara: «La città non si tocca».

Intervenuto anche l’assessore Marra sull’accaduto con una nota: «Ieri ho letto che qualcuno affermava che lo spostamento della statua di Cannitello fosse la pagina più buia vissuta dalla nostra comunità. Il mezzo di cantiere dato alle fiamme ieri sera ci ricorda quali sono le vere piaghe di questa terra. Una terra che ha avuto una sanguinosa guerra di ndrangheta che, oltre a fare morti e feriti, ha modificato il tessuto sociale ed economico della nostra città e chi fa finta di non vedere o non sapere è complice di quel sistema.

Villa San Giovanni ha subito tante umiliazioni: Scioglimenti, arresti, corruzione dilagante, abusivismo edilizio che ha stuprato il territorio, vecchi e nuovi ndranghetisti che si sentono padroni della città. Villa San Giovanni non ha bisogno di chi parla alla pancia della gente per recuperare consenso, non ha bisogno di odio quotidiano che divide la nostra comunità.

Villa San Giovanni ha bisogno di cambiare e rimettere al centro i problemi degli ultimi, dei giovani che devono abbandonare questa terra,di chi con tenacia resta per cambiare lo stato delle cose. Villa San Giovanni è una città libera e viva che non si piega e che non tornerà indietro per nessun motivo. Adesso è tempo di guardare avanti e costruire la città del futuro. Una città dove non c’è spazio per chi ha il solo interesse di utilizzare la nostra comunità per i propri interessi personali».