Calabria Film Commission, la regione diventa set di un film visionario con Luigi Lo Cascio
«Girare in Calabria è un’occasione straordinaria». Luigi Lo Cascio non nasconde l’emozione nel ritrovarsi, per la prima volta, a recitare in una terra a lui quasi sconosciuta, nonostante la vicinanza geografica e culturale con la sua Sicilia. È il protagonista di “Il mestiere”, nuovo film firmato da Beppe Tufarulo, sostenuto dalla Calabria Film Commission e in fase di riprese tra Crotone, Cutro, Lamezia Terme e l’incanto naturale di Le Castella.
«Questa regione – ha detto l’attore – è stata per me una scoperta sorprendente. Paesaggi meravigliosi, luoghi inaspettati, persone di una gentilezza antica. Il cinema qui può trovare nuove forme e nuove suggestioni». Un set a cielo aperto, capace di evocare un altrove, di fondere realtà e invenzione, passato e futuro.
Ad accompagnarlo sullo schermo ci sono Riccardo Maiello, Claudia Potenza, George Li, Massimiliano Rossi, Sasà Pelliccia e Carlo Acciardi. La sceneggiatura – firmata da Massimo De Angelis e vincitrice del Premio Solinas – racconta la storia di Sauro Cantafame, interpretato da Lo Cascio: un uomo solitario, segnato da un passato oscuro, che di mestiere “aggiusta” i morti, montando cuori meccanici nei loro corpi. Attraversa un Sud ruvido e visionario a bordo della sua Apecar, fino a incontrare Giocondo, un ragazzo introverso dotato di un dono speciale, che rimetterà tutto in discussione, perfino il potere della temibile divinità criminale Vito la Scimmia.
Il regista Beppe Tufarulo ha voluto una Calabria “scarnificata, silenziosa, surreale”, in grado di evocare «toni quasi western». Un Sud che diventa non solo paesaggio, ma vera e propria voce narrante. «Durante i sopralluoghi – ha spiegato – abbiamo incontrato una bellezza arcaica, fuori dal tempo. È come se i luoghi raccontassero da soli il film».
La presentazione ufficiale si è tenuta a Crotone, alla presenza del cast, del regista, dei produttori Lorenza e Luciano Stella di Mad Entertainment, Lucia Nicolai e Marcello Paolillo per Art of Panic, e dei rappresentanti della Calabria Film Commission, che sostiene con forza l’operazione.
E i numeri parlano chiaro: 28 le maestranze calabresi impiegate sul set, per quattro settimane di riprese. Una ricaduta concreta sul territorio che conferma la direzione intrapresa dalla Regione nel sostenere il cinema di qualità.
La pellicola è prodotta da Mad Entertainment, Dude Originals e Art of Panic, in collaborazione con Rai Cinema e in coproduzione con Umedia e Rosebud Entertainment Pictures. Hanno contribuito anche Lazio Cinema International, Regione Marche, Fondazione Marche Cultura, Film Commission Regione Campania e il MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
Dietro la macchina da presa, Johan Florez Rodriguez alla fotografia, Ilaria Sadrun alla scenografia, Maya Gili ai costumi. Un team d’eccellenza al servizio di una storia che si muove sul filo della metafora e della redenzione, immersa in un Sud visionario dove il confine tra vita e morte, sacro e profano, è sottile come una linea d’ombra.