Il simbolismo della “taranta”: Vincenzo Santoro presenta il suo libro a Reggio
La “taranta” e il simbolismo del “mitico ragno” che morde e avvelena e il “tarantismo”, ovvero la musica, la danza e i colori liberati dal suo morso avvelenato. Di questo si discuterà venerdì 25 agosto in occasione della presentazione del libro “Il Tarantismo mediterraneo. Una cartografia
culturale” di Vincenzo Santoro nel piazzale antistante la stazione FS di Santa Caterina a Reggio Calabria, aprendo la stagione 2023-2024 dell’associazione Incontriamoci sempre.
Il fenomeno del tarantismo
 
Insieme all’autore si discuterà di tarantismo, fenomeno storico-religioso caratterizzato dal simbolismo della “tarantola”, nato nel Medioevo, che ha avuto la Puglia, e il Salento in particolare, come “area elettiva”, ma che era diffuso in tutto il Mediterraneo e, soprattutto, nell’Italia Meridionale, in Sardegna e in Spagna.
Il tarantismo ha suscitato sempre grande curiosità tra gli eruditi e ne è nato un ricchissimo corpus di studi che parte dal tardo Medioevo e arriva in epoca moderna. Anche se oggi il singolare fenomeno non esiste più, non ha mai smesso di affascinare e anzi negli ultimi anni, grazie all’affermarsi del movimento musicale sviluppato nel Salento, che ha al centro la musica che veniva usata nella “cura” del morso della taranta, l’interesse intorno allo stesso è addirittura cresciuto.
Il libro di Vincenzo Santoro
 
Nel corso dell’incontro, attraverso il suo saggio “Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale” (Itinerarti), Vincenzo Santoro condurrà i presenti in una sorta di itinerario di conoscenza del fenomeno, nella sua evoluzione storica e nella sua diffusione territoriale, partendo dalla Puglia per arrivare in Calabria dove, a partire da una prima attestazione nella zona di Reggio all’inizio del
XVII secolo, esiste una vasta e articolata documentazione sul rito, che presenta sia somiglianze che differenze rispetto a quello pugliese.
L’autore è uno studioso di culture popolari impegnato da anni nell’organizzazione di iniziative ed eventi sulle musiche e culture del Mezzogiorno e su tali temi cura anche un blog. Numerose le pubblicazioni al suo attivo nel settore, tra cui “Il ritmo meridiano. La pizzica e le identità danzanti del Salento” (con Sergio Torsello); “Il Salento di Giovanna Marini”, cd doppio (con Roberto Raheli), Aramirè 2004; “Il ritorno della taranta. Storia della rinascita della musica popolare salentina”, Squilibri 2009; “Il ballo della pizzica”, Itinerarti 2019 (con Franca Tarantino).
Strati: «Un fenomeno radicato anche in Calabria»
 
«Ringrazio Agata Scopelliti, direttrice del laboratorio delle danze tradizionali del centro-sud Italia, ‘Lo stretto che balla’, per aver reso possibile quest’evento, portando la testimonianza di un esperto del fenomeno del Tarantismo, come lo scrittore Vincenzo Santoro» ha tenuto a sottolineare il presidente di Incontriamoci Sempre, Pino Strati.
«Il fenomeno delle danze e musiche per scacciare il morso della taranta ha origini antichissime ed è radicato anche in Calabria e in Sicilia – ha continuato il patron dell’associazione, anticipando che – la conduzione della serata sarà affidata ad Agata Scopelliti, che ripartirà il 14 settembre dalla stazione FS di S. Caterina anche con il suo laboratorio di danze tradizionali».
L’evento che apre la stagione culturale 2023-2024 dell’associazione, si concluderà con la degustazione del gelato artigianale offerto dalla gelateria Fragomeni.