Mario Venuti inaugura la stagione al Medinblu: arte, musica e visione culturale secondo Alex Laganà
Una terrazza affacciata sullo Stretto, il cielo estivo sopra Reggio Calabria e la grande musica di uno degli artisti più raffinati del panorama italiano: così si è aperta ufficialmente la stagione degli eventi curati da Alex “Perdido” Laganà, una delle figure di riferimento della musica d’autore in città e direttore artistico di numerosi progetti culturali reggini. Protagonista del primo appuntamento, ieri sera, è stato Mario Venuti, in un concerto esclusivo per voce e chitarra nella suggestiva cornice del Tèra – Terrazza Medinblu, nel cuore del centro storico.
Una serata intima e raffinata, pensata per chi ama ascoltare e vivere la musica con profondità. «Questa è la forma più nuda della mia musica – ci racconta Venuti – ma forse anche quella più vera». Il cantautore siciliano ha attraversato con eleganza tutto il suo repertorio, alternando brani noti come Veramente, Crudele, Fortuna, Il mondo coi tuoi occhi e Mai come ieri (scritta e interpretata con Carmen Consoli), fino a composizioni più recenti, mantenendo sempre una cifra stilistica personale, distante dalle mode e vicinissima al cuore del pubblico.
Mario Venuti, partito con i Denovo negli anni ’80, ha costruito una carriera coerente e luminosa, affiancando all’attività solista numerose collaborazioni con nomi come Franco Battiato, Alice, Giusy Ferreri e Nicolò Carnesi. Ha calcato i palchi più prestigiosi d’Italia, incluso il Festival di Sanremo, portando avanti una ricerca musicale che fonde pop d’autore, jazz e canzone mediterranea. Ieri sera, con la sua voce calda e la chitarra acustica, ha regalato a Reggio un concerto poetico e sospeso, perfettamente inserito nell’atmosfera raccolta e suggestiva della terrazza.
Per Alex Laganà, l’evento rappresenta la sintesi di una visione culturale chiara: «La mia è una progettualità continua: ogni stagione ha i suoi appuntamenti, costruiti con attenzione per chi ama la musica dal vivo e cerca esperienze culturali autentiche».
Una proposta che non si limita alla musica, ma si intreccia con l’identità di un territorio che ha ancora molto da raccontare. «Reggio ha tutte le carte in regola per diventare una meta culturale di riferimento – spiega – a patto che si punti su qualità, visione e costanza. La chiave è attrarre un turismo esperienziale, attento, curioso: persone che cercano emozioni autentiche, legate alla bellezza, alla storia, alla musica».
Il dialogo con la città è quotidiano: Laganà parla con passione, ma anche con misura. Nessuna pretesa di monopolio, anzi: «Reggio è piena di energie e realtà diverse. Il mio lavoro è solo una delle tante proposte in campo. Credo però nel valore della collaborazione e nella capacità di lavorare con cura, costanza e rispetto».
Il prossimo appuntamento è già fissato: il 15 luglio arriva Eric Darius, sassofonista nato a New York e cresciuto musicalmente a Los Angeles, figura di punta della scena jazz contemporanea. Con otto album all’attivo e collaborazioni con artisti come Prince, Mary J. Blige, Jamie Foxx e George Benson, Darius è noto per il suo stile energico e trascinante, che fonde jazz, R&B e funk in uno show ad alto impatto.