Odissea Museum, Altafiumara diventa approdo del mito: nello Stretto di Messina Ulisse trova casa e futuro culturale – GALLERY
VIDEO | Il museo dedicato al viaggio di Ulisse trova una sede stabile ad Altafiumara e rafforza il ruolo culturale di Villa San Giovanni nello Stretto. Il Presidente del Polo Gaetano Bevacqua: «Qui restituiamo al mito una casa e una voce nuova»
Lo Stretto di Messina, visto da Altafiumara, smette di essere solo panorama e torna ad essere racconto. Domenica, con l’inaugurazione dell’Odissea Museum nel complesso di Altafiumara Resort, Villa San Giovanni e lo Stretto di Messina si sono presi un pezzo di immaginario mediterraneo e gli hanno dato una casa: un approdo stabile, coerente con la geografia del mito e con quella vocazione culturale che il Polo culturale Altafiumara sta costruendo, passo dopo passo, con un’ambizione rara da queste parti.
Sotto la direzione di Sergio Basile e curato per il Polo Culturale da Elisabetta Marcianò, l'iniziativa gode del patrocinio del Comune di Reggio Calabria, Comune di Messina, Città di Villa San Giovanni, Comuni di Bagnara e Squillace, nonché dell’Archeoclub – Area Integrata dello Stretto, della Pro Loco di Scilla e della Unpli Calabria – Unione Nazionale Pro Loco Italia.
«Oggi ci troviamo in un luogo che più di ogni altro appartiene al mito. Lo Stretto di Messina non è soltanto un confine geografico, è una soglia. È il punto in cui il Mediterraneo si fa racconto, dove la storia incontra la leggenda e dove il viaggio di Ulisse prende forma nella memoria collettiva. Qui, tra la Magna Grecia e la Trinacria, il mito è sempre stato presente, tramandato dal mare, dal vento, dalle correnti e dalle parole di chi per secoli ha attraversato queste acque». Le parole di Gaetano Bevacqua, presidente del Polo culturale Altafiumara, restituiscono il senso dell’operazione: l’avvio di un progetto che riconsegna al mito una funzione viva, capace di tenere insieme identità, educazione, turismo e memoria.
La spinta progettuale arriva da Sergio Basile, direttore artistico dell’Odissea Museum, che rivendica l’idea originaria come risposta a un vuoto culturale: «Il progetto nasce nel 2019 dalla volontà di colmare un gap storico, perché mancava a livello nazionale e regionale la possibilità di avere un museo che rievocasse in modo organico le glorie e i fasti della Magna Grecia. L’Odissea è il poema epico più famoso di tutti i tempi, lo spartiacque tra tradizione orale e scritta, conosciuto in tutto il mondo. Era giusto creare un museo che celebrasse questo mito proprio nello Stretto di Messina, il luogo più naturale per raccontare il viaggio più famoso della storia».
Dopo un lungo percorso itinerante tra Catanzaro, Tropea, Palermo e Vibo Valentia, l’Odissea Museum trova ora una sede stabile. Una scelta che rafforza il legame tra racconto e territorio. «Questo è un museo che richiede un percorso e una conoscenza - spiega Basile - si sviluppa in quattro ambienti, oltre a un’area dedicata ai laboratori didattici. È un museo pensato per essere attraversato, vissuto, approfondito». La pinacoteca rievoca i capitoli centrali del poema attraverso opere pittoriche dedicate a Circe, Polifemo, alle Sirene, a Scilla e Cariddi. Accanto, una sala didattica traduce anni di studio in pannelli esplicativi di grande formato, nati dal lavoro confluito nel volume I segreti di Ulisse tra Magna Grecia e Trinacria.
«Attraverso questo percorso raccontiamo come Calabria e Sicilia siano territori centrali del poema», prosegue il direttore artistico Sergio Basile. «Parliamo di aree che rappresentano la parte preponderante delle tappe dell’Odissea. È una narrazione che intreccia mito, geografia e identità, pensata soprattutto per i giovani, per le scuole e per chi vuole riscoprire il Mediterraneo come spazio culturale condiviso».
Il riscontro arriva subito dai numeri: «Abbiamo già numerosissime prenotazioni di scuole da tutta Italia, oltre a gruppi legati all’archeologia e al turismo esperienziale». Un segnale che trasforma l’inaugurazione in un punto di partenza concreto.
Altafiumara, in questa operazione, assume un ruolo centrale. Bevacqua lo rivendica con orgoglio: «Altafiumara Resort ospiterà l’Odissea Museum per almeno tre anni, facendosi carico integralmente delle spese necessarie alla sua realizzazione e al suo funzionamento. È una scelta che va oltre l’ospitalità ed è un atto di responsabilità culturale. In questo luogo sospeso tra mare e roccia, Ulisse trova una dimora temporanea, profondamente coerente con il suo spirito. Un approdo che rappresenta una tappa di un viaggio più grande».
Sulla stessa linea si colloca la sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, che legge l’arrivo del museo come un passaggio identitario: parlare dell’Odissea «nei luoghi dell’Odissea» significa restituire centralità a un territorio spesso raccontato solo come attraversamento. L’inserimento del museo in un percorso più ampio di valorizzazione, dalle rotte di Ulisse alla Blue Route e ai Forti dello Stretto, contribuisce a costruire un’area integrata capace di parlare di cultura, mito e storia.
«Con questo nuovo, esclusivo progetto, che abbiamo interamente finanziato, desideriamo offrire al pubblico un’esperienza immersiva che unisce emozione, ricerca e narrazione, e che rinnova il ruolo dello Stretto come ponte naturale tra storie, immaginari e identità» - aggiunge Antonio Battaglia, socio fondatore del Polo Culturale durante la cerimonia di inaugurazione.
Nel racconto collettivo riaffiora anche la memoria di occasioni mancate, come quella del relitto di Porticello, ferita ancora aperta sul piano culturale e turistico. L’Odissea Museum prova a invertire la rotta, offrendo una visione concreta. L’immagine dell’anfora con le sirene affacciata sullo Stretto diventa il simbolo di questa svolta.
Ulisse, in questo contesto, torna a essere il viaggiatore consapevole, colui che conosce la rotta e si misura con la prova. Altafiumara, affacciata su uno dei tratti di mare più densi di mito del Mediterraneo, diventa un approdo coerente. Un luogo in cui il viaggio può ripartire abbracciando la bellezza del mondo.
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