Sezioni
28/09/2025 ore 19.30
Cultura

Paolo Biondi alle Muse racconta «Zenobia, Anastasia, Costanza, Elena»: storie di regine, templi e identità femminile nell’Impero Romano

L’incontro promosso dall’Associazione Le Muse nell’ambito di “Un libro al mese” ha ripercorso il nuovo romanzo storico del giornalista e scrittore, tra archeologia, memoria e protagoniste dimenticate
di Redazione

Paolo Biondi approda alle Muse nell’ambito dell’evento regionale “Un libro al mese: Visti da vicino”, XI edizione, 1° Progetto Italiano di Cultura Diffusa Extraterritoriale. L’importante nome del giornalismo e della letteratura storica, dopo l’appuntamento a Vibo Valentia a Palazzo Marzano, affidato alla presidente dell’associazione L’Isola che non c’è A.P.S. Concetta Silvia Patrizia Marzano, giunge a Reggio Calabria per dialogare su “Zenobia, Anastasia, Costanza, Elena. Storie di Templi e di Regine”.

Il presidente dell’Associazione Culturale Le Muse, Giuseppe Livoti, ha ringraziato in apertura l’associazione “L’Isola che non c’è” e la sua presidente Titti Marzano, ricordando che proprio a Palazzo Marzano si terrà a breve un importante momento culturale per la firma di un protocollo che vedrà Le Muse parte di un progetto nazionale che intreccia cultura e giornalismo. In rappresentanza della realtà vibonese è intervenuto Cosimo Sframeli, che ha ribadito il valore di fare rete attraverso sodalizi che credono nella cooperazione per una Calabria migliore.

Livoti ha ripercorso la carriera di Biondi, riminese, che esordisce nel giornalismo alla fine degli anni ’70 al Resto del Carlino. Trasferitosi a Roma negli anni ’80 per lavorare a Il Sabato, racconta la vita culturale delle periferie italiane, documenta il terremoto in Irpinia e successivamente il tentato omicidio di Giovanni Paolo II. Dopo la chiusura del settimanale nel 1993, lavora per L’Informazione e la Rai, fino ad approdare a Reuters nel 1998, dove diventa capo della redazione romana.

Attraverso i ritratti biografici di quattro figure straordinarie – Zenobia, Anastasia, Costanza ed Elena – Biondi restituisce uno spaccato storico che intreccia la vicenda delle protagoniste con la genesi architettonica di monumenti e luoghi sacri, fino all’evoluzione del culto cristiano. La sua passione per la storia e l’archeologia emerge in romanzi e saggi, da Livia, una biografia ritrovata a I misteri dell’Ara Pacis, da Giulia. Passione, poesia, potere a Il Testimone. L’obelisco di Nerone e San Pietro.

Il nuovo lavoro si concentra su quattro donne che hanno segnato il tardo Impero Romano: Zenobia, regina e conquistatrice; Anastasia, legata alla storia della Passione di Cristo; Costanza, imperatrice romana; Elena, madre di Costantino e protagonista del ritrovamento delle reliquie della Croce. Donne raccontate anche attraverso i templi e i monumenti connessi alle loro vicende.

Durante la serata, Clara Condello, Daniela Palamara e Patrizia Pipino hanno letto brani del testo, sottolineandone il tòpos letterario del «ritrovamento». Il prologo, infatti, parte dal rinvenimento immaginario di un codice in pergamena, la Historia Augusta, che conterrebbe le biografie delle quattro protagoniste. Un espediente narrativo che trascina il lettore in un’epoca remota, sollecitando al contempo riflessioni attuali sulla condizione femminile, l’emancipazione e le sfide di ieri e di oggi.