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18/02/2025 ore 15.30
Cultura

Reggio, i Portatori della Vara festeggiano 25 anni di fede e tradizione onorando il culto di Maria

Presentato un programma di iniziative che si svolgeranno dal 25 febbraio al 20 marzo. Spazio anche alla polemica: «Capitale della Cultura? Impensabile senza la Madonna della Consolazione»
di Aldea Bellantonio

Si è tenuta oggi presso la sala convegni Monsignor Ferro dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria, la conferenza stampa di presentazione delle iniziative promosse per celebrare il XXV anniversario dalla fondazione dell’Associazione dei Portatori della Vara di Reggio Calabria. Alla conferenza stampa presenti: Gaetano Surace, presidente dell’Associazione dei Portatori della Vara Luciano Maria Schepis, direttore culturale dell’Associazione, Padre Pietro Ammendola, guardiano del convento dei cappuccini dell’Eremo, Don Pasqualino Catanese, vicario generale della Diocesi di Reggio Calabria-Bova e a grande sorpresa Monsignor Salvatore Nunnari. Il programma delle celebrazioni prenderà il via il 25 febbraio 2025 e si concluderà il 20 marzo 2025.

Ad aprire la conferenza l’intervento di Don Pasqualino Catanese, vicario generale della diocesi di Reggio Calabria-Bova: «Ringrazio il presidente Gaetano Surace e la realtà dei portatori della Vara, una presenza significativa per la nostra città. Il programma ci aiuterà a fare memoria e a rilanciare l’impegno come realtà cittadina, alla luce dell’icona della Madonna. Auguro a tutti di trovare in questa iniziativa sostegno e conforto, nell’Anno Santo della Speranza. Auguri a tutti voi e ai nostri portatori».

Il programma

Presentato in seguito il programma di eventi dal presidente Surace: «Abbiamo voluto questa conferenza stampa per presentare gli eventi concordati con gli altri componenti del direttivo dell’Associazione dei Portatori della Vara, non tanto per celebrare il 25° anniversario, ma per continuare a onorare la protettrice della nostra città. Il programma inizia il 25 febbraio con un convegno di studi dal titolo Nostra Madonna del Consuolo, la Madonna dei Reggini, presso il Museo.

Il 2 marzo avrà luogo una funzione religiosa presso la Basilica dell’Eremo, presieduta dall’Arcivescovo, in cui vogliamo celebrare questo 25° anniversario dal punto di vista spirituale e religioso. Il 10 marzo, presso la Basilicata, si terrà Il Salotto dell’Editore, con il dottor Lamberti e altri ospiti, in cui rifletteremo su alcuni elementi storici e culturali legati al culto mariano.

Il 17 marzo si svolgerà un seminario in occasione della presentazione del libro Maria Santissima del Consuolo, la Madonna dei reggini: pensieri, parole, opere e miracoli, realizzato per questa ricorrenza.

Infine, grazie alla collaborazione dell’Istituto d’Arte, della dottoressa Zavettieri e del professor Barbera, il 20 marzo concluderemo con un evento speciale: la rappresentazione teatrale in vernacolo “Il Cantastorie”, dedicata a un episodio della storia della Madonna della Consolazione, ovvero l’assalto dei Turchi al Santuario».

Monsignor Nunnari: «La storia di Reggio cammina con la storia di Maria»

Intervenuto a sorpresa, Monsignor Salvatore Nunnari ha ricordato uno spaccato di storia reggina legato al quadro della Madonna della Consolazione. Ha citato gli eventi del 17 settembre 1970, durante i moti di Reggio, quando sul ponte Calopinace venne ucciso il tranviere Angelo Campanella. Rimane emblematico il messaggio scritto su un cartello sventolato da un manifestante dopo l’accaduto: “Maria, solo tu ci sei rimasta!”. Quella stessa sera, il prefetto telefonò all’Arcivescovado, chiedendo a Monsignor Ferro di intervenire per placare gli animi della popolazione. «La storia di Reggio – ha sottolineato Monsignor Nunnari – va di pari passo con la storia di Maria, la sua Matrona Consolatrice. Grazie ai portatori per l’esempio che continuano a dare alla nostra città».

Intervenuta anche l’assessore comunale all’istruzione Anna Briante, che ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria, soprattutto tra le nuove generazioni: «Faccio i complimenti all’Associazione dei Portatori per il programma ricco e significativo, che pone al centro la nostra Madonna della Consolazione. È importante mantenere viva la memoria e riscoprire le origini del culto mariano, soprattutto per le nuove generazioni».

«Un plauso all’Associazione per l’organizzazione delle celebrazioni, nella speranza che abbiano una risonanza significativa nella nostra città – Così Padre Pietro Amendola, guardiano del Convento dei Frati Cappuccini – noi frati cappuccini siamo storicamente legati ai portatori della Vara: i primi portatori, infatti, furono proprio i frati. I portatori rappresentano l’intera città di Reggio, che sulle proprie spalle porta la sua Patrona, accompagnandola per le strade. Sono la testimonianza tangibile della devozione che lega la città alla Madonna della Consolazione».

Surace: «Impensabile “Reggio Capitale della Cultura” senza il culto della Madonna»

«Voglio sottolineare due aspetti importanti». Ha concluso il presidente Surace: «Il primo riguarda una mostra che avremmo voluto realizzare come evento principale, con oltre 700 oggetti tra pannelli, stampe, libri e le reliquie di Padre Gesualdo. Purtroppo, non è stato possibile metterla in atto: la delibera di giunta è arrivata solo il 15 giugno, nonostante le numerose interlocuzioni con il settore competente. Abbiamo percepito una scarsa attenzione, non tanto nei confronti della nostra Associazione, quanto verso la stessa Patrona della città».

«Il secondo punto riguarda il progetto Reggio Capitale della Cultura 2027: nel dossier di candidatura, un documento di 60 pagine, non viene mai menzionata la Madonna della Consolazione. Se la storia di Maria si intreccia con quella di Reggio, non è possibile che un evento di tale portata ignori 500 anni di tradizione. Mancano inoltre riferimenti all’Ordine dei Frati Cappuccini, nato proprio a Reggio Calabria, in particolare all’Eremo. Se la storia è cultura, allora a Reggio Calabria la stiamo cancellando. Non riesco a immaginare Reggio Capitale della Cultura senza questi due elementi fondamentali».