Scilla, Arco di San Giorgio ripulito e ripristinato da un volontario
A Scilla, l’Arco di San Giorgio torna a splendere grazie alla cvila’ e l’esempio. Ripulito e ripristinato uno dei punti più suggestivi e fotografati di questa parte del paese. L’antica struttura stava per essere “conquistata” dalle erbacce, e l’edicoletta votiva ricavata nell’arco invasa da insetti di vario tipo.
Questa struttura particolare, su cui verranno effettuate altre ricerche, sembra essere un sovrappasso per mettere in comunicazione gli edifici ai fianchi della strada. L’edificio principale che collega questa struttura, fu dimora del sommo scienziato Raffaele Piria, nato e vissuto qui, a cui si deve la scoperta dell’aspirina e sulla facciata principale vi è incastonato un marmo monumentale a lui dedicato.
L’edicoletta votiva di cui è dotata, è un vano di circa 50×60 cm ed è stato usato negli anni per temporanei allestimenti, quadretti sacri, altarini devozionali, presepi. Non si conosce allo stato attuale la funzione originale e a chi fosse dedicata. A fare tutto il lavoro è stato in modo volontario Gianluca Bellantoni.
«Ho installato nel vano una statuetta che rappresenta San Giorgio a cavallo che sconfigge il drago, emblema della lotta del bene contro il male. Il culto di San Giorgio ( che guardacaso è anche il nome del quartiere alto di Scilla ) è antico, e si diffuse velocemente in queste zone intorno al X secolo, sostenuta dalle imprese cavalleresche e mitiche del Santo, il quale intervenne in più battaglie stravolgendone l’esito e alimentando la leggenda e le gesta del Santo. L’epoca delle Crociate contribuì alla diffusione del culto, quando erano consueti grossi spostamenti di armati e trasferimenti di popolazioni.
Nella Chanson d’ Aspremont, opera medievale famosissima scritta intorno al XII secolo e che servi’ da spunto per Orlando furioso, Orlando Innamorato e Gerusalemme Liberata, si narra della liberazione dai Saraceni del Sud Italia e in particolare di Reggio Calabria. San Giorgio intervenne in battaglia in Aspromonte sostenendo Ruggero contro l’esercito saraceno di Agolante, che venne sconfitto e ucciso a Risa ( Reggio Calabria)».