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01/04/2023 ore 11.30
Cultura

Siderno, la Regione accredita la scuola Cinematografica della Calabria

Lo staff: «Tantissimi giovani calabresi dotati e vocati al cinema e al teatro di formarsi in Calabria, garantendo a quest’ultimi elevati standard qualitativi»
di Redazione

La Scuola Cinematografica della Calabria guidata da Lele Nucera è ufficialmente un Ente di Alta Formazione Professionale accreditato alla Regione Calabria. La prima nella regione.

«Un risultato epocale che ci ripaga di tantissimi sacrifici. La nostra scuola con sede a Siderno ha risposto positivamente a requisiti logistici e strutturali, ha dimostrato in questi anni affidabilità economica e finanziaria, capacità gestionale e professionale», si legge nella nota della della Scuola.


«Un’officina culturale continua di elaborazione e formazione che è stata in grado in pochi anni favorevoli di produrre un ‘inversione di tendenza e conquistare gli obiettivi che s’era posta.
In poche parole ci siamo fatti arbitri del nostro destino e abbiamo dato risposte concrete a chi ha scommesso su di noi, ai tanti giovani calabresi che ci hanno dato fiducia.
La Calabria è sempre stata terra di emigrazione ed è ancora terra di emigrazione intellettuale. Oggi più che mai, dinanzi al decreto regionale n. 2701 del 27 febbraio 2023 che ci designa come struttura specializzata nell’erogazione di corsi di formazione professionale, sentiamo forte il dovere di avviare una nuova stagione di evoluzione culturale in ambito cinematografico; sentiamo fortissima la necessità di interrompere il flusso intellettuale», prosegue la nota.

«Oggi più che mai miriamo a consentire a tantissimi giovani calabresi dotati e vocati al cinema e al teatro di formarsi in Calabria, garantendo a quest’ultimi elevati standard qualitativi. Saranno presto attivi i corsi per la formazione di attori e maestranze del Cinema con rilascio di attestati di qualifica professionale.

La Qualifica ha piena validità di legge non solo all’interno della Regione che l’ha emessa, ma è spendibile su tutto il territorio Nazionale e all’interno dei Paesi membri facenti parte dell’UE, assumendo, in quest’ultimo caso, una maggiore valenza, definita di II livello/grado Europeo», conclude la nota.