Calabria, Laurendi (Uilm): «Serve una politica industriale seria e moderna per salvare il lavoro e il futuro della regione»
Il segretario generale della Uilm Calabria: «127 aziende in crisi e quasi 2 milioni di ore di cassa integrazione nei primi sei mesi del 2025. Servono visione e un piano industriale regionale»
«Serve una politica industriale seria e moderna per salvare il lavoro e il futuro della regione». È l’appello lanciato dal segretario generale della Uilm Calabria, Antonio Laurendi, che, dopo il varo della nuova giunta regionale, torna a chiedere maggiore attenzione al comparto produttivo.
«Negli scorsi mesi – ricorda Laurendi – avevamo lanciato un chiaro allarme a tutti i candidati alla presidenza della Regione: senza una vera politica industriale, la Calabria rischia di restare senza lavoro e senza prospettive. I dati diffusi in queste ore, con 127 aziende in crisi e quasi 2 milioni di ore di cassa integrazione nei primi sei mesi del 2025, confermano purtroppo che quell’allarme era fondato».
La Uilm Calabria chiede al futuro governo regionale di porre il lavoro al centro dell’agenda politica, aprendo un tavolo permanente con parti sociali, istituzioni e mondo produttivo. «È necessario costruire un patto per l’industria e l’occupazione – afferma Laurendi – che parta dai settori strategici della metalmeccanica, dell’automotive, dell’energia e della green economy, puntando su formazione, innovazione e infrastrutture».
Il segretario sottolinea come la Calabria si trovi di fronte a una crisi strutturale del sistema produttivo, che non può essere affrontata con interventi spot o misure tampone. «Occorre una strategia industriale complessiva, che valorizzi i poli manifatturieri esistenti, attragga nuovi investimenti e sostenga le imprese che innovano e creano occupazione stabile e di qualità».
«La cassa integrazione – prosegue – non può diventare una condizione permanente, ma deve restare uno strumento temporaneo in attesa di rilancio. Senza un piano industriale regionale, il rischio è che la Calabria si trasformi in un territorio di espulsione di competenze e giovani, impoverendo ulteriormente il tessuto economico e sociale».
Laurendi conclude con un appello diretto alla politica regionale: «Non bastano annunci o promesse. Serve una visione chiara, moderna e concreta per lo sviluppo industriale della Calabria. Senza industria non c’è lavoro, e senza lavoro non c’è futuro per questa terra».