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04/09/2025 ore 16.30
Economia e lavoro

Fillea Cgil Calabria lancia l’allarme: «Undici morti sul lavoro dall’inizio del 2025, basta promesse elettorali servono scelte concrete»

Dal sindacato appello ai candidati: riattivare la Commissione sul lavoro sommerso, investire in sicurezza e completare le grandi infrastrutture per uno sviluppo vero della regione
di Redazione

Con l’avvio della campagna elettorale che determinerà il futuro della Calabria nei prossimi anni, come Fillea Cgil Calabria rivolgiamo un appello chiaro a tutti i candidati: si parli finalmente dei bisogni reali di questa terra, a partire da una delle sue emergenze più gravi — le morti sul lavoro.

Non servono più convegni, promesse o dichiarazioni di facciata. Occorrono interventi concreti in formazione, controlli e prevenzione.

Anche quest’anno, la Calabria è in fascia arancione per infortuni mortali, con 11 vittime sul lavoro dall’inizio del 2025. Un dato inaccettabile, una vergogna nazionale. A questo si lega il problema strutturale del lavoro nero e dello sfruttamento.

Esiste da anni una Commissione Regionale per l’emersione del lavoro sommerso, ma risulta di fatto inattiva. In una regione in cui oltre il 20% del mercato del lavoro è irregolare, è urgente riattivarla, renderla operativa e dotarla delle risorse necessarie. Il lavoro, per essere vero, deve essere regolare, sicuro e tutelato.

Altro nodo fondamentale è quello delle infrastrutture. È urgente completare la SS 106 Jonica nel tratto reggino, estendere l’Alta Velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria, e concludere i tratti ancora incompleti dell’A2 (in particolare tra Rogliano–Altilia e Pizzo–Sant’Onofrio). Servono inoltre un piano idrico strutturato per rendere operative le dighe esistenti e un programma di manutenzione del territorio per prevenire disastri a ogni evento meteorologico.

Occorrono decisioni rapide, investimenti certi e totale trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici — PNRR, FSC e altri. Ogni euro speso deve produrre lavoro stabile, sicuro e regolare, e infrastrutture durature, non opere effimere.

La Calabria non può essere ridotta a terreno di battaglia elettorale. Questa è una sfida di sviluppo, dignità e giustizia sociale. Chi si candida a governarla dimostri con i fatti di voler rompere con il passato, fatto di ritardi, abbandono e rassegnazione.

Basta con le passerelle. Servono scelte concrete, ascolto vero delle parti sociali, confronto con chi ogni giorno rappresenta i diritti di chi lavora e vive davvero questa terra.

La Calabria è troppo bella per essere ancora tradita. Merita rispetto, visione, concretezza. Non promesse.