Formazione, sicurezza e legalità: la Fillea Cgil Calabria richiama Regione e imprese dell’edilizia. «Solo così costruiamo il futuro della nostra terra»
La stagione degli investimenti infrastrutturali che sta per aprirsi in Calabria sarà tra le più rilevanti degli ultimi decenni. Una fase che potrebbe segnare una svolta per il settore edile, ma che – avverte la Fillea Cgil Calabria – rischia di perdere valore senza un forte investimento sulla qualità del lavoro, sulla formazione e sulla sicurezza.
«Formazione e sicurezza sono i pilastri per costruire un sistema di welfare reale, solido e sostenibile per le lavoratrici e i lavoratori dell’edilizia» sottolinea il segretario generale regionale, Simone Celebre.
Il sindacato richiama l’attenzione della Regione e delle associazioni datoriali, mentre sul territorio stanno arrivando grandi player attratti dal volume di lavori previsto.
Un’opportunità, avverte la Fillea, che però può trasformarsi in un’occasione mancata se non viene garantita la centralità del lavoratore. «Non può esserci sicurezza sul lavoro senza sicurezza del lavoro: servono contratti equi, stabili e rispettosi della dignità e dei diritti». Il capitale umano, insiste Celebre, resta il vero motore del settore e la condizione indispensabile affinché le grandi opere possano produrre sviluppo reale.
Il sindacato ricorda che i contratti collettivi nazionali delle costruzioni, sottoscritti da organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, costituiscono un modello avanzato di relazioni industriali. Offrono strumenti concreti: formazione gratuita e continua sulla sicurezza, borse di studio per i figli dei lavoratori, polizze sanitarie integrative – particolarmente rilevanti in un sistema sanitario regionale in difficoltà – e fondi pensione per tutelare il futuro.
Un sistema che, nelle parole della Fillea, si oppone ai cosiddetti «contratti pirata», ritenuti lesivi dei diritti, dannosi per la legalità e capaci di alimentare dumping sociale ed economico.
Celebre richiama inoltre la necessità, anche in Calabria, di rinnovare i contratti provinciali scaduti: «La contrattazione territoriale è un presidio di legalità, uno strumento di qualità e una garanzia tanto per i lavoratori quanto per le imprese sane». Senza questo passaggio, avverte, si rischia di indebolire l’intero settore proprio nel momento in cui il territorio più avrebbe bisogno di tutele.
Per la Fillea, mettere al centro la persona significa anche contrastare l’emigrazione: «Solo creando lavoro stabile potremo far tornare i lavoratori edili e le tante menti brillanti che oggi sono costrette a lasciare la Calabria». Serve «una visione strategica e coraggiosa» per accompagnare la stagione dei grandi cantieri e trasformarla in crescita duratura. «Costruire bene significa anche costruire giusto» ribadisce Celebre. «A tutti noi il compito di farlo».