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04/05/2025 ore 22.00
Economia e lavoro

Portualità turistica, la Calabria fanalino di coda: «Ma ha un potenziale enorme, serve una svolta concreta»

Alla Fiera Nautica dello Stretto il segretario di Assormeggi Italia, Angelo Siclari, fotografa lo stato della nautica da diporto: poche infrastrutture, poca sinergia istituzionale, ma tante risorse ancora inespresse
di Redazione

Si è tenuto ieri, nell’ambito della Fiera Nautica dello Stretto, un partecipato dibattito sul futuro della nautica da diporto e sulla portualità turistica in Italia, con un focus particolare sulla situazione calabrese. A relazionare, Angelo Siclari, segretario nazionale di Assormeggi Italia, che ha fornito un’analisi dettagliata delle criticità e delle prospettive del settore.

Con 8.000 km di coste tra mari, fiumi e laghi, l’Italia è uno dei Paesi europei più forti nella portualità turistica, grazie anche alla rete di servizi che ruota intorno agli ormeggi: manutenzione, carburante, ristorazione, accoglienza.
Le regioni più attrezzate sono Liguria (24.000 posti barca), Sardegna (21.000), Toscana (19.000), Campania (17.000) e Puglia (10.000 in espansione).

La Calabria, pur avendo 800 km di costa, offre appena 3.500-4.000 posti barca: il dato più basso tra le regioni costiere italiane. Secondo Siclari, sono diverse le ragioni per cui la Calabria resta indietro: Infrastrutture inadeguate o assenti in tratti chiave del litorale; Mancanza di servizi essenziali (acqua, carburante, assistenza tecnica); Burocrazia lenta e complessa per ottenere concessioni demaniali;Scarso coordinamento tra enti e assenza di una strategia regionale per il turismo nautico; Formazione insufficiente di operatori e professionisti del settore; Scarsa promozione integrata con le offerte culturali ed enogastronomiche del territorio.

«Non servono progetti faraonici, serve partire da ciò che già abbiamo», ha detto Siclari.
Serve una “virata culturale”, in cui pubblico e privato collaborino su progetti condivisi, con investimenti mirati nei porti esistenti, migliorandone i servizi (Wi-Fi, elettricità, punti ristoro, accoglienza) e valorizzando il patrimonio costiero.

Un esempio recente è il finanziamento per il porto di Scilla, che Siclari definisce «un segnale importante». Ma serve un tavolo stabile di coordinamento tra Regione, Comuni costieri, Port Authority e operatori per attivare sinergie reali.

«I porti sono la porta d’accesso al territorio» – ha sottolineato Siclari – e possono promuovere itinerari tematici “mare e sapori”, eventi culturali, visite a siti archeologici e naturalistici.
Le escursioni in barca valorizzano il paesaggio, la cultura locale e sensibilizzano al rispetto dell’ambiente marino.

«La nautica da diporto è una grande opportunità economica e culturale per la Calabria. Non possiamo più permetterci di perdere altro tempo» – ha concluso il segretario di Assormeggi – «La Fiera Nautica dello Stretto è un primo passo concreto. Dobbiamo cominciare anche in piccolo, ma cominciare davvero. Rendere la Calabria una destinazione nautica di eccellenza nel Mediterraneo non è un sogno irrealizzabile, ma un progetto possibile».