Qualità della vita, Reggio ultima nella classifica del Sole 24 Ore. Confesercenti: «Non è una condanna, è una diagnosi»
Aloisio: «Difficoltà nel lavoro, nei servizi e nella capacità attrattiva: dati che si ripetono negli anni. DMO, Distretti Urbani del Commercio ed ecosistemi digitali sono gli strumenti per agire»
La nuova edizione della classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita conferma Reggio Calabria all’ultimo posto tra le province italiane. Un risultato che, secondo Confesercenti Reggio Calabria, non va interpretato come un dato isolato né come un giudizio definitivo, ma come un segnale che si ripete con costanza nei report nazionali degli ultimi anni.
«Queste classifiche non riescono a rappresentare tutta la complessità di un territorio, ma indicano con chiarezza le dinamiche che si ripetono nel tempo» spiega il presidente di Confesercenti Reggio Calabria Claudio Aloisio.
«Il problema non è la posizione in sé, ma ciò che quella posizione conferma negli anni: difficoltà nel lavoro e nelle imprese, servizi pubblici insufficienti, mobilità complessa, transizione digitale incompleta, qualità urbana da ricostruire e una capacità attrattiva che resta debole. Non è una condanna, è una diagnosi. E una diagnosi serve proprio a scegliere il percorso di cura».
Aloisio richiama anche il commento dello stesso Sole 24 Ore, che nel suo approfondimento parla di “illusioni infrante” e sottolinea l’assenza di strategie.
«Noi non abbiamo intenzione di inseguire illusioni. Stiamo proponendo un percorso strategico di lungo periodo, dove turismo, commercio e trasformazione digitale non sono slogan, ma strumenti concreti per intervenire proprio dove oggi siamo più fragili».
Le leve di “Visione Reggio 2030”: DMO, DUC ed ecosistemi digitali
Confesercenti indica nella strategia Visione Reggio 2030 – presentata nei giorni scorsi e messa a disposizione della città per avviare un percorso partecipativo – una possibile risposta ad alcune delle criticità evidenziate dal report nazionale.
Tre sono le leve individuate:
1. DMO metropolitana
«La DMO è lo strumento che può portare coordinamento in settori oggi troppo frammentati: cultura, eventi, mare, collina, borghi, accoglienza, servizi» spiega Aloisio.
«Solo attraverso una regia unica il turismo può diventare una leva economica capace di generare lavoro e nuove opportunità. Se cresce l’attrattività, migliorano proprio quei segmenti della qualità della vita in cui oggi siamo più deboli».
2. Distretti Urbani del Commercio
Non soltanto commercio, ma rigenerazione dei quartieri.
«I DUC significano spazi più curati, servizi più vicini ai cittadini, decoro, sicurezza percepita, vitalità dei luoghi» sottolinea Aloisio. «Quando un quartiere migliora, migliora anche la città».
3. Ecosistemi digitali integrati
«Una piattaforma unica per cittadini e imprese, e una dedicata al turismo, possono produrre effetti concreti in tempi rapidi» commenta Aloisio.
«Semplificare SUAP, tributi, segnalazioni, mobilità, bigliettazione culturale significa rendere più accessibile la macchina amministrativa. È uno dei punti dove la classifica evidenzia il gap maggiore, e proprio qui possiamo intervenire».
Tripodi: «La sfida è trasformare l’analisi in azione»
Anche il direttore di Confesercenti Reggio Calabria, Fortunato Tripodi, insiste sulla necessità di tradurre i dati in interventi concreti.
«I dati non devono essere subiti, devono essere utilizzati» afferma. «Visione Reggio 2030 individua strumenti operativi che hanno ricadute dirette sulla qualità della vita. La DMO, i DUC e gli ecosistemi digitali non sono progetti astratti, ma misure reali che possiamo attuare con istituzioni, imprese e comunità».
Al via un tour metropolitano
Nelle prossime settimane Visione Reggio 2030 sarà presentato nei comuni dell’area metropolitana per raccogliere contributi, idee e rafforzare la partecipazione.
«Le classifiche continueranno a misurarci» conclude Aloisio. «Il nostro compito è costruire le condizioni per cambiare davvero la traiettoria».