Reggio, l'indice dei prezzi al consumo a settembre registra una variazione del +4,2%

Gli indici dei prezzi al consumo del mese di Settembre 2023 sono stati elaborati nel contesto di una progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19 in Italia e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo.

Come ricordato nella Nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato). Nel mese di Settembre l’Indice dei Prezzi al Consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) della città di Reggio Calabria, registra una variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente pari a +4,2%. La variazione congiunturale, ossia rispetto al mese precedente, è pari a -0,1%. A livello congiunturale, le divisioni di spesa con significative variazioni sono:

In aumento: “Trasporti” (+0,6%),”Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,1%); “Abitazione, acqua, elettricità, e combustibili” (+0,1%); “Istruzione” (+0,1%); “Altri beni e servizi” (+0,1%).

In diminuzione: “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-1,1%); “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,4%); “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,5%); “Abbigliamento e calzature” (-0,2%) .

Rimane invariata la divisione “Servizi sanitari e spese per la salute”,”Comunicazioni” e “Prodotti alimentari e bevande analcoliche”. Su base annua, le divisioni di spesa con significative variazioni sono: In aumento: “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+8,1%); “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+5,9%); “Trasporti” (+4,4%); ”Mobili, articoli e servizi per la casa” (+3,7%); “Bevande alcoliche e tabacchi” (+3,1%); “Abbigliamento e calzature” (+2,7%); “Altri beni e servizi” (+2,6%); “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+2,2%); “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,5%); Comunicazioni” (+0,5%); In diminuzione: “Abitazione, acqua, elettricità, e combustibili” (-1,6%); Rimane invariata la divisione “Istruzione”.