Sant’Eufemia, l’ufficio postale chiude per lavori e il paese resta senza bancomat
Nel centro aspromontano è apparso l’annuncio: la ristrutturazione durerà fino a gennaio e lascerà l’intera comunità senza l’unica ATM nel periodo natalizio
Molto spesso si sente parlare di borghi, di aree interne, di quanto possa essere romantico vivere in posti in cui la vita è lenta e i ritmi sono dilatati. L’altro lato della medaglia, però, parla di spopolamento, di carenza di servizi, di mancanza totale di alternative che sono la prima causa di difficoltà per cittadini, imprese e per chi voglia davvero investire in quelle aree.
È esattamente quello che sta succedendo a Sant’Eufemia d’Aspromonte, centro montano che rappresenta al meglio la situazione delle aree interne calabresi. Da giorni infatti la comunità è in fibrillazione per la notizia comunicata da Poste Italiane con dei cartelli affissi ai propri uffici: urge ristrutturare l’edificio che ospita la filiale locale e di conseguenza tutti gli uffici e i servizi saranno sospesi fino al mese di gennaio. La corrispondenza e i pacchi in giacenza saranno ospitati negli uffici di Sinopoli, che dista poco meno di dieci minuti da Sant’Eufemia.
Sant’Eufemia d’Aspromonte resta senza bancomat
Il problema principale, però, è la chiusura del bancomat: un servizio essenziale, l’ultimo baluardo di uno spoliamento iniziato anni fa e che non vede la fine. Tante attività commerciali e tanti uffici pubblici negli anni hanno lasciato il centro per le politiche di accentramento e di tagli alle partecipate pubbliche e agli uffici: l’ultima filiale di una banca ha chiuso qualche anno fa, quindi l’ufficio postale rappresenta non solo un punto di riferimento per corrispondenza e servizi, ma anche l’unico bancomat.
Tutto ciò ha causato la furia dei commercianti e di chi vive tutti i giorni il borgo: “E’ impensabile – sostengono – far restare un intero paese senza bancomat per tutto il periodo natalizio. Sarebbe un colpo durissimo per la nostra economia: una volta che bisogna spostarsi per i servizi e per prelevare, poi anche le spese e gli acquisti vengono fatti in altri comuni e tutto ciò finirà per impoverire il nostro paese.
La richiesta: un bancomat mobile a Sant’Eufemia d’Aspromonte
Se da un lato, l’esigenza di mettere in sicurezza l’edificio da parte di Poste Italiane è sacrosanta, dall’altra vi è un’intera comunità che è alla ricerca di soluzioni. Non sono ancora emerse, in queste ore, posizioni pubbliche da parte dell’amministrazione comunale (che si riunirà nelle prossime ore in consiglio e che potrebbe affrontare l’argomento, pur se non presente attualmente nei punti all’ordine del giorno) mentre in paese monta la protesta. “Si potrebbero individuare spazi provvisori – spiegano – o quanto meno installare un bancomat mobile per questi mesi: non si può parlare di valorizzare le aree interne e poi lasciarle abbandonate al loro destino”.