VAI E VIENI | Turismo nell'Area Grecanica: mare, borghi e sapori da (ri)scoprire senza spendere una fortuna
Trascorrere le vacanze tra spiagge selvagge, borghi millenari e un’offerta gastronomica senza paragoni, senza alleggerire troppo il portafoglio. L’Area Grecanica della provincia reggina si conferma anche per l’estate 2025 una delle destinazioni più apprezzate da famiglie e turisti di ritorno, attirando chi cerca relax, natura e cultura in un equilibrio ancora poco toccato dal turismo di massa.
Le località balneari si snodano lungo un tratto di costa che alterna lidi attrezzati e servizi di qualità a chilometri di spiagge libere, mantenendo un’impostazione accessibile e autentica. I prezzi per una postazione giornaliera con ombrellone e due sdraio oscillano tra i 15 e i 20 euro, con offerte più vantaggiose nei giorni feriali. Una proposta competitiva il linea con la locride, se confrontata con le altre del tirreno reggino e del resto della regione, che ben si adatta alle esigenze di chi viaggia in famiglia o con bambini.
In particolare, Bova Marina ha ottenuto la Bandiera Verde dei Pediatri, riconoscimento nazionale assegnato alle spiagge ritenute ideali per i più piccoli. Un sigillo importante che va ad aggiungersi alle 3 vele Legambiente assegnate anche a Brancaleone, Palizzi e Melito di Porto Salvo. Mentre Saline Joniche, altra meta gettonata dai reggini per il “mordi e fuggi” estivo, si è distinta con 2 vele, a conferma di un impegno crescente verso la qualità ambientale e l’accoglienza.
In questi luoghi, il mare si vive secondo stili differenti. Le località come Saline Joniche, Annà, San Lorenzo e Melito Porto Salvo sono frequentatissime nel weekend dai reggini, che scelgono la costa ionica per una giornata di sole e mare all’insegna della praticità tra spiagge attrezzate anche per diversamente abili, strutture pet friendly e una ricezione turistica in evoluzione. Al contrario, centri come Condofuri, Bova Marina, Palizzi e Brancaleone, oltre che per i lidi e le strutture attrezzate, vengono scelte principalmente per i chilometri di spiagge libere, spesso selvagge ed incontaminate.
A rendere davvero unica l’Area Grecanica è anche la ricchezza enogastronomica. Dalla cucina tradizionale più autentica, che spazia dal mare alla montagna, ai prodotti dell’entroterra aspromontano, qui il cibo non è solo piacere, ma memoria, identità e cultura. E le tavole, sia nelle trattorie dei borghi che nei locali vista mare, raccontano questa storia ogni giorno, con un’offerta ampia, genuina e mai costruita a uso meramente turistico.
L’altra anima del territorio si manifesta nei borghi dell’entroterra, vera e propria estensione dell’esperienza balneare. Bova, Gallicianò, Roghudi, Pentedattilo, Bagaladi, Roccaforte, Staiti: luoghi in cui si parla ancora il greco di Calabria, si organizzano festival, trekking e laboratori artigianali. In questi piccoli centri montani, il mare incontra l’Aspromonte, e la vacanza si allarga a una dimensione culturale profonda, intensa, rara.
Il turismo qui cresce, ma senza clamori. Chi arriva non lo fa per caso: spesso si tratta di chi torna nei luoghi delle origini, oppure di chi ha scelto, una volta, e poi ha deciso di non cambiare più. Sempre più, però, sono spinti dalla voglia di scoprire un territorio unico che non è mai stato scalfito dal turismo di massa. A fare la differenza, oltre alla bellezza naturale, è la percezione di autenticità, quella che non si costruisce con le campagne pubblicitarie ma con il tempo, la coerenza, l’accoglienza vera.
Certo, la strada per un turismo davvero sostenibile e strutturato è ancora lunga. Ma l’Area Grecanica ha tutto per diventare una destinazione di riferimento: un mare che è un incanto, una cucina memorabile, e dei borghi mozzafiato che parlano ancora l’antica lingua del mito.
In fondo, è proprio questa duplice anima – tra costa e montagna, tra relax e radici – a rendere il viaggio indimenticabile. Qui, dove il sole accarezza l’alba e non solo il tramonto, ogni estate può essere quella giusta.