Bergafest, 25 anni di eccellenze: scienza, arte e territorio con il bergamotto al centro
«È un evento che unisce tradizione, cultura, arte e scienza». Così Elena Presti, conduttrice della serata e artista in scena con un omaggio musicale, introduce l’anteprima del BergaFest 2025, ospitata nel Museo del Bergamotto a Reggio Calabria. Un primo assaggio, in vista dell’evento ufficiale previsto per luglio, di un’edizione che segna un traguardo importante: venticinque anni di storia.
A prendere la parola, tra palco e interviste, sono i protagonisti stessi di questa edizione. «Il merito – dice con semplicità Gerardo Sacco – è di chi lavora dietro le quinte, di chi tiene vivo questo museo e tutto ciò che rappresenta». Sacco, presidente onorario del BergaFest, ha da poco inaugurato un nuovo showroom a Firenze, ma ribadisce che «ritornare nella mia terra è sempre un onore. Le mie radici sono qui. Questa sera porto una collezione di gioielli mai esposti prima, ispirati alla Costa Viola, al pesce spada, alla bagnarota, alla ceramica di Seminara e al bergamotto. Raccontiamo il passato proiettato nel futuro. Ogni gioiello è una storia».
Il presidente del Museo del Bergamotto, Vittorio Caminiti, entra nel merito: «Parliamo di un’associazione che da 25 anni accoglie ricercatori, scienziati, professori universitari da tutta Italia e anche dall’estero: America, Canada, Australia. Abbiamo avuto due Premi Nobel, imprenditori internazionali, maestri gelatai e pasticceri tra i più noti in Italia. Quest’anno sarà con noi anche Iginio Massari. Si è innamorato della Calabria e del bergamotto, lo promuove ovunque: al SIGEP, la fiera mondiale della pasticceria, il bergamotto è stato il protagonista».
E sarà proprio Massari a presiedere la giuria del primo campionato nazionale del bergamotto in pasticceria. A confermarlo Fausto Morabito, Segretario di APEI – Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana: «Per la prima volta mettiamo a confronto i migliori maestri, anche francesi e inglesi, con il nostro bergamotto. È un’occasione rara. La competizione è sempre crescita e questa lo sarà ancora di più».
Paolo Caridi, tra i fondatori di APAR, rilancia con un’apertura sociale: «Quest’anno porteremo i ragazzi delle scuole alberghiere, ma anche un gruppo di giovani con disabilità. È importante che il Bergafest sia davvero di tutti. E poi il bergamotto è un orgoglio per questa città, merita attenzione e rispetto. Lo promuoviamo da anni anche in pasticceria e ristorazione: oggi raccogliamo i frutti di un lavoro iniziato molto tempo fa».
Non mancherà nemmeno l’arte. La sfilata sarà dedicata alle creazioni del maestro Sacco. «Il maestro – ricorda Caminiti – è con noi fin dall’inizio. Ha creduto nel bergamotto e nella nostra città. Per questa edizione ha realizzato pezzi ispirati alla Costa Viola, mai mostrati prima. Quando ha scelto Reggio per aprire uno dei suoi store, ha dimostrato che qui non è solo ospite, ma investe e crede nel territorio».
Una serata intensa, costruita con cura. Il Coro del Polo del Bergamotto ha aperto l’evento con il concerto “Le musiche dei tempi belli”, diretto dal maestro Cilla Pipitone e accompagnato da Saverio Viglianisi. Tra gli intermezzi musicali anche Chiara Maria e Vittoria Nardo, giovani promesse del panorama calabrese.
Il clima è quello delle grandi occasioni, ma senza retorica. «Stiamo lavorando tanto – sottolinea Caminiti – e questa anteprima serve anche a stimolare i soci, gli sponsor, tutti coloro che possono contribuire con prodotti, idee, supporto. Il festival è di chi ci crede». L’appuntamento ufficiale è per luglio. Ma lo spirito del BergaFest è già nell’aria. Una Calabria che non si limita a raccontarsi, ma si mette in gioco.