Musica, tradizione e sapori sullo Stretto con l'Etno Night di Altafiumara Fest
Sotto il cielo di luglio, con lo Stretto di Messina a fare da cornice al meraviglioso affaccio del Grecale Garden, è andata in scena una delle tappe più partecipate e coinvolgenti dell’Altafiumara Fest. Una serata che ha celebrato la musica popolare calabrese e il suo potere di unire generazioni, luoghi e storie. Il pubblico – numeroso, caloroso, profondamente partecipe – ha risposto con entusiasmo, applausi e danze.
Sul palco, tre formazioni rappresentative della scena etno-pop calabrese: Antigua, Francesco Maio & Band, ed i Kalavrìa. Tre storie diverse, un unico spirito. «Siamo pieni, strapieni – ha raccontato con entusiasmo Gaetano Bevacqua, presidente del Polo Culturale di Altafiumara – abbiamo raggiunto un numero importantissimo di soci. Ogni volta è un’emozione diversa. E non finisce qui: ci saranno ancora eventi ad agosto, forse anche a settembre».
L’Etno Night è stata questo: un ponte tra tradizione e passione, tra giovani e veterani, tra suoni del passato e nuove visioni. «Produciamo musica popolare da 45 anni – ha spiegato Natale Centofanti, storico produttore e promoter musicale – e l’abbiamo esportata in tutto il mondo. Abbiamo fatto nascere band, sostenuto talenti. Ed è bellissimo vedere questi artisti calabresi suonare davanti a questo mare. Lo facciamo da sempre: crediamo nella nostra cultura, nella nostra musica, nella nostra voce collettiva».
Voce che si fa racconto con i Kalavrìa. La band, da anni sulla scena musicale calabrese, ha acceso la notte reggina con il suo repertorio fatto di ritmo, memoria e orgoglio. «Siamo nel posto più bello della Calabria – ha detto il frontman Nino Stellittano – e suonare qui, sul mare, è più di un concerto. È un atto d’amore. Lo Stretto è la porta che ci apre al mondo, ma è anche il cuore della nostra identità. Noi cerchiamo di raccontarla con la nostra musica, perché è un patrimonio inestimabile. C’è tanto mare nelle nostre canzoni, ma anche tanto sole. Non solo quello estivo, ma quello simbolico: il sole della speranza, della bellezza che va custodita e condivisa».
Il racconto prosegue con Francesco Maio, giovane cantante dal sorriso aperto e dalla voce riconoscibile. Un vero frontman capace di fare ballare anche le poltrone. Ma la sua è una storia che commuove. «Io vivo fuori per lavoro, faccio il camionista, ma appena posso torno qui per suonare. Per me è tutto. Suonare ad Altafiumara è stato indescrivibile: ci sono la montagna e il mare insieme, e ti senti davvero a casa. Suono da quando avevo quattro anni. La musica è ciò che sono, e sogno che un giorno possa diventare il mio lavoro a tempo pieno».
A chi gli chiede un consiglio per i ragazzi che inseguono un sogno, Francesco risponde con semplicità: «Li dovete fare i sacrifici, ragazzi. Se uno pretende tutto e subito, non arriva lontano. Ma se ci credi e lotti, qualcosa succede». Un ragazzo che canta la sua terra con verità, e che proprio per questo ha colpito il cuore di tanti presenti.
Infine gli Antigua, che portano la freschezza di una formazione giovane ma già rodata, nata da un progetto scolastico e ora in tour tra Calabria e America. «Suonare sul mare calabrese è come toccare il Paradiso – ha detto il cantante Gregorio Galati – e vedere il pubblico che risponde così bene è la nostra più grande ricompensa. Partire dalla scuola, arrivare in America, e oggi suonare qui, davanti a tutta questa gente, è un sogno che si rinnova».
Una notte intensa, autentica, che ha raccontato la Calabria come solo la musica sa fare. Con ritmo, passione, e quel calore che non si insegna. Ma non solo musica: tra le novità più apprezzate della serata anche l’apericena firmata dallo chef Antonio Battaglia, che ha saputo coniugare gusto e identità territoriale. Piatti ispirati alla tradizione ma rivisitati in chiave contemporanea hanno accompagnato l’inizio della serata, regalando al pubblico un’esperienza completa, fatta di sapori, suoni e incontri. Dalla pasta alla Corte d’Assise al panino col pesce spada, il gusto ha fatto festa, tutto in una cornice suggestiva, tra musica dal vivo e panorama mozzafiato.