Open Giudecca presenta la Filiera tessile reggina: un’eredità millenaria tra storia, cultura e commercio
Anche Reggio Calabria aveva la propria via della Seta, un percorso storico che affonda le radici nella presenza della comunità ebraica nel quartiere della Giudecca. Questa realtà, a sua volta, aveva raccolto un’eredità millenaria della bachicoltura, introdotta in Calabria dai Bizantini e ancora oggi percepibile attraverso le diverse attività tessili che animano la zona.
Di questo straordinario patrimonio si parlerà nell’evento “La filiera tessile reggina”, in programma domenica 16 febbraio alle ore 16:30 presso Spazio Open. L’iniziativa è organizzata da OPEN GIUDECCA, un progetto promosso dalla Cooperativa Spazio Open e dalla Comunità Patrimoniale della Scalinata Monumentale di via Giudecca.
La filiera tessile reggina
«Per filiera tessile s’intende l’insieme delle fasi e dei processi che trasformano le materie prime tessili in prodotti finiti, come abbigliamento e tessuti, attraverso un percorso che include produzione, lavorazione, confezione e distribuzione» spiega Simona Lanzoni, presidente della Comunità Patrimoniale della Giudecca.
Nell’area della via Giudecca, questa tradizione è ancora viva e presente, portando benessere e lavoro a numerose famiglie. Ancora oggi, la filiera tessile reggina rappresenta il più importante nucleo commerciale della Città Metropolitana di Reggio Calabria. «I tessuti, le sete e i filati venduti nel mercato cittadino hanno vestito intere generazioni» sottolinea la Lanzoni.
Un’eredità che ha origini lontane
La Calabria ha visto una grande presenza ebraica nei secoli. Tra le numerose Giudecche italiane, la seconda più importante dopo Latina era situata a Bova. Comunità ebraiche si trovavano anche a Belvedere Marittimo, Caulonia, Crotone, Gerace, Castrovillari, Catanzaro, Girifalco, Cosenza, Serrastretta e Cittanova.
«Le Comunità Ebraiche del Mediterraneo vivevano prevalentemente in territori costieri, perché il porto consentiva loro di commerciare via mare» spiega Antonella Cuzzocrea, responsabile di Spazio Open. «Questo permise loro di detenere il monopolio della seta nel Mediterraneo e di dominare la storica “Via della Seta”».
Un’eredità che ha continuato a sostenere l’economia e la società calabrese fino al secolo scorso. Le vaste coltivazioni di gelseti, situate nella fascia collinare sopra Reggio Calabria, e le filande attive nell’area dello Stretto fino al Novecento testimoniano l’importanza del settore. Oggi, una giovane startup a San Floro ha rilanciato questa tradizione, diventando fornitore di sete pregiate per Gucci.
Un patrimonio da promuovere e valorizzare
«Si tratta di un patrimonio di valore che vogliamo preservare attraverso eventi e attività culturali» concludono Lanzoni e Cuzzocrea. L’obiettivo è tramandare memorie e testimonianze, coinvolgendo i cittadini e accrescendo la partecipazione alla vita culturale della città.