Reggio in Jazz torna all’Odeon: tre serate tra Coltrane, Aquino e Molinari
Le lancette dell’orologio corrono e il conto alla rovescia è ormai finito: sabato 4 ottobre al cineteatro Odeon sboccia la quindicesima edizione di Reggio in Jazz, il festival ideato e portato avanti dall’associazione Naima, presieduta dal sassofonista Peppe Tuffo.
La novità di quest’anno è una programmazione che si dilata nel tempo: tre serate, distribuite fra ottobre e novembre, tutte ospitate all’Odeon. Un modo per gustare con calma le emozioni di ogni concerto e portarle con sé fino all’appuntamento successivo.
Ad aprire il cartellone, il 4 ottobre, sarà una serata italoamericana: sul palco Chico Freeman e Antonio Faraò, a capo di un quartetto che schiera Freeman al sax, Faraò al piano, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria. Un omaggio a John Coltrane, con due protagonisti di caratura mondiale: Freeman è tra i jazzmen contemporanei più apprezzati, mentre Faraò già nel 2015 partecipava all’International Jazz Day di Parigi, evento globale promosso da UNESCO e Nazioni Unite.
Il 9 novembre toccherà al Luca Aquino 4et, con Aquino alla tromba, Giovanni Francesca alla chitarra, Marco Bardoscia al basso e contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria. Un concerto che promette di esaltare ogni sfumatura del suono, senza artifici, per restituire al pubblico la purezza del linguaggio jazz.
Il gran finale sarà il 29 novembre con la voce di Simona Molinari, protagonista del Kairos Tour insieme a Claudio Filippini (pianoforte e tastiere), Egidio Marchitelli (chitarre), Nicola Di Camillo (basso elettrico) e Fabio Colella (batteria). La serata sarà introdotta dal reggino Fortunato Trefiletti con la sua chitarra. Un viaggio tra le stanze della vita, dall’innamoramento al disincanto, dagli inganni all’impegno, dalle passioni alle delusioni, in un intreccio di musica e parole.
Il festival, sottolinea il coordinatore Antonio Maida, nasce ancora una volta grazie al contributo della Fondazione Carical, presieduta da Gianni Pensabene. Un impegno che consente a Naima, composta da giovani e meno giovani, di continuare a creare occasioni autentiche di crescita culturale e musicale.
Biglietti singoli e abbonamenti per l’intero cartellone sono disponibili all’Odeon, con la promessa di un autunno da vivere in musica. Come ricordava Mel Tormé, «il jazz e l’amore sono le cose più difficili da descrivere razionalmente». Forse perché, come sabato sera sul palco dell’Odeon, si spiegano solo con l’emozione.