Sezioni
05/08/2025 ore 21.30
Eventi

Sagapò project, la Calabria che canta d'amore dallo Stretto al Mediterraneo

All’Altafiumara Fest un concerto che è viaggio linguistico, musicale e sentimentale tra le radici greche della Calabria e le sonorità del Sud del mondo
di Aldea Bellantonio

È una dichiarazione d’amore che parte da una parola antica: «Sagapò», dal greco di Calabria, vuol dire ti amo. È il cuore pulsante del Sagapò Project, protagonista sabato sera sullo scenario mozzafiato dell’Altafiumara Fest, affacciato sullo Stretto di Messina, tra musica, racconto e identità.

Il progetto prende vita dalla lingua minoritaria parlata ancora oggi nella costa ionica calabrese, il greco di Calabria, e si trasforma in un racconto musicale corale capace di unire radici, tradizione e contaminazioni sonore. La parola d’amore diventa così simbolo di un sentire profondo e collettivo, che affonda nella storia della Magna Grecia e si proietta verso il futuro con una cifra musicale originale.

A raccontare il progetto, sul palco, è la voce calda e appassionata di Marinella Rodà: una voce potente e scura, capace di attraversare epoche e sentimenti. È lei a presentare il cuore del Sagapò Project, a spiegare il senso profondo di un lavoro che unisce memoria e musica, identità e visione. Con eleganza e forza, Marinella dà corpo al racconto, alternando parole e canto in un flusso che emoziona e avvolge.

Accanto a lei, artisti come Massimo Cusato e Gegè Albanese – provenienti da esperienze sonore differenti – hanno dato forma a una performance intensa e coinvolgente, arricchita dalla partecipazione straordinaria di Matteo Scarcella, calabrese doc con un bagaglio musicale fatto di echi mediterranei. Insieme, hanno costruito un mosaico di suoni, radici e contaminazioni in cui la Calabria non è solo terra, ma anche ponte culturale e crocevia emotivo.

«Il Sagapò Project è un viaggio che parte dalla nostra terra e si apre al mondo – ha raccontato Marinella dal palco –. Ogni nota, ogni parola, è legata ai racconti dei nostri nonni, ai viaggi di chi è partito e di chi è tornato, alle storie che questa terra ha custodito e restituito».

Una commistione musicale che unisce pop, etno, world music e testi poetici, legati alla memoria e all’anima delle comunità calabresi. E non è un caso che lo spettacolo sia approdato proprio all’Altafiumara Resort, luogo simbolico sospeso tra mare, storia e bellezza.