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19/06/2024 ore 17.15
Politica

Autonomia differenziata, Cannizzaro: «La Calabria non è uno strumento»

Per il deputato forzista «mi indigna (non poco) vedere la bandiera della Calabria sventolata da rappresentanti della Lega in un clima così discusso e discutibile». Anche i deputati Arruzzolo e Mangialavori hanno deciso di non votare
di Redazione

Sono un Deputato della #Calabria, rappresento il mio territorio. Esercitando questa funzione, ho deciso di non partecipare all’iter legislativo e poi al voto sull’Autonomia Differenziata, pur ammettendo che il ddl Calderoli è stato “ammorbidito” grazie agli interventi del mio Partito. Non mi è venuta una febbre improvvisa, non mi è arrivata una telefonata urgente da casa. Ho deciso di non essere presente».

Lo ha scritto il deputato reggino Francesco Cannizzaro. «L’ho fatto insieme agli altri deputati calabresi di Forza Italia, disertando l’Aula, mentre altri colleghi, CALABRESI, di altri partiti, hanno deciso di votare a favore. E mi indigna (non poco) vedere la bandiera della Calabria sventolata da rappresentanti della Lega in un clima così discusso e discutibile.

NOI, calabresi, meridionali, ancor prima che membri di un partito e del Governo, siamo stati coerenti, non abbiamo votato la legge per decisione personale, esercitando la libertà di coscienza che c’è sempre stata in Forza Italia e per la quale ringrazio il Segretario nazionale Antonio Tajani.

Altri non lo hanno “potuto” fare. La Calabria non è uno strumento. E non è certamente quella che sventolava il nostro stemma in Parlamento. Vorrei ricordare a tutti che ad aprire gli orizzonti sulle autonomie regionali è stata la Sinistra, con la riforma del titolo V».

Intervengono con Francesco Cannizzaro anche gli altri deputati azzurri calabresi Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo.

«Abbiamo deciso di non partecipare ai voti sugli emendamenti e a quello finale sull’autonomia differenziata a Montecitorio perché a nostro avviso il testo del provvedimento avrebbe meritato un ulteriore approfondimento, imprescindibili migliorie, un iter parlamentare più sereno e lineare.
Ringraziamo la squadra di governo di Forza Italia e il nostro segretario nazionale Antonio Tajani: con la loro azione il ddl Calderoli è stato in parte riscritto e reso meno indigesto per le Regioni del Sud.

Nonostante questo, abbiamo ritenuto insufficienti le garanzie soprattutto in merito alle materie non misurabili con i Lep, che potranno essere subito oggetto di intese tra Stato e Regioni, con probabili fughe in avanti di territori che già oggi vivono una situazione di vantaggio rispetto al Mezzogiorno.
Non abbiamo votato la legge per una decisione personale, esercitando la libertà di
coscienza che c’è sempre stata in Forza Italia, regalo che abbiamo ereditato dal presidente Berlusconi.

L’unità del partito e quella del nostro gruppo parlamentare, saggiamente guidato da Paolo Barelli, non sono messe in alcun modo in discussione».

Interviene anche Fausto Orsomarso, vice coordinatore regionale Fratelli d’Italia e senatore: «Su autonomia Occhiuto abbia fiducia in Meloni».

«Su autonomia differenziata e il resto delle riforme che il centrodestra sta presentando e votando in Parlamento credo che i Presidenti Occhiuto e Mancuso debbano avere massima fiducia non solo sulla Garanzia dellq unità nazionale la cui massima espressione è la storia e anche le politiche di Giorgia Meloni che vedono oggi il Sud con una crescita che è più 1,3% della media nazionale. 

Aggiungo che gli emendamenti che hanno messo in sicurezza i Lep il percorso delle intese che vedrà protagonista anche il parlamento e il Presidente del Consiglio che dovrà firmarle con i Presidenti delle Regioni, e quindi porre la massima attenzione. 

Insomma credo che Occhiuto e Mancuso e più di loro i cittadini del Sud e della Calabria devono avere fiducia nel Governo di Giorgia Meloni così come è stato certificato dalla maggioranza del Parlamento Italiano anche con il voto degli esponenti di forza italia di camera e senato unitamente al buon governo della nostra Regione».